Se Apple vuol continuare a tenere aperto il proprio music store francese dovrà attenersi alla nuova legge passata con esito positivo all’esame del parlamento d’oltralpe: 296 voti contro 193 determinano l’avanzata al primo passaggio, ora toccherà al Senato dare ulteriore lettura del testo per valutarne la definitiva approvazione o una ulteriore discussione.
La legge prevede che le aziende interessate (Apple, Microsoft e Sony in particolare) forniscano le chiavi del Digital Right Management affinchè i file possano essere letti e riprodotti da tutti i dispositivi interessati. In questo nuovo quadro legislativo la sacralità del rapporto biunivoco tra iTunes ed iPod cade ed ogni equilibrio sedimentatosi negli ultimi due anni nel settore risulta sconquassato.
Se la legge dovesse trovare conferma ed approvazione per Apple si configurerebbe una duplice possibilità: ritirare il music store francese intraprendendo così un pesante braccio di ferro con le autorità transalpine, oppure adeguarsi ed aprire i file iTunes creando un pericoloso precedente che spingerebbe sicuramente anche altri paesi a forzare la mano sulla chiusura di Cupertino. In caso di ritiro Apple dovrebbe fare a meno (secondo i dati American Technology Research riportati da Reuters) del 5% complessivo del proprio fatturato (comprensivo di entrambe le fonti d’entrata iTunes ed iPod). Il titolo AAPL ne ha subito pagato sul mercato azionario lasciando sul terreno oltre 3 punti percentuali.
Quello francese, conferma permettendo, si configura dunque come uno snodo decisivo oltre il quale la sinergia tra iTunes ed iPod potrebbe andare in fumo. Ne gioverebbero però i consumatori, per i quali si aprirebbe la massima possibilità di scelta sia a livello di music store che a livello di lettori portatili. Il testimone passa al Senato, il quale ha tra le mani una sentenza del valore di svariati milioni di dollari e dalla portata simbolica che va ben oltre il semplice confine francese.