Le anteprime dei brani su iTunes, ossia quello che ad ogni effetto è uno dei maggiori store musicali al mondo, stanno per lievitare passando dagli attuali 30 secondi ai futuri 90 secondi. Così facendo l’opportunità di ascoltare un brano prima di acquistarlo diviene un’offerta più completa che, secondo Apple, non farà altro che aumentare il numero dei download e le conseguenti entrate da parte del marketplace e delle etichette.
La scelta Apple sembra essere una sorta di imposizione unilaterale: il testo della lettera inviata alle case di distribuzione spiega la novità, enuncia le opportunità derivanti e chiede semplicemente collaborazione: «tutto quel che dovrete fare è continuare a rendere disponibili i vostri contenuti su iTunes Store, il che confermerà la vostra accettazione dei termini». Le case discografiche hanno insomma due possibilità di fronte: accettare i 90 secondi indicati da Apple, oppure rompere con il music store di Cupertino e cercare fortuna altrove. Il che, alla luce del successo di iTunes, è oggi qualcosa di molto simile ad un ricatto.
Apple spiega alle etichette che il termine dei 90 secondi sarà imposto soltanto ai brani di durata superiore ai 150 secondi, evitando così che l’anteprima vada a completare più del 60% dell’intero brano. Al tempo stesso una anteprima da un minuto e mezzo significa un assaggio più completo dei brani, riuscendo a godere nello schema classico della musica odierna di strofa e ritornello senza interruzioni anticipate che spesso valgono soltanto come semplice riconoscimento del brano.
Ne giorni passati, nel frattempo, non è passata inosservata la ricerca Digital Audio Insider secondo cui la maggior parte delle offerte speciali su iTunes non sarebbero particolarmente speciali. I medesimi brani offerti dallo store Apple, infatti, sarebbero già disponibili a titolo gratuito su altri siti o servizi, configurandosi come elementi promozionali che anche su iTunes vanno a svolgere il loro ruolo.