I processori Sandy Bridge hanno avuto molto successo nel settore desktop e notebook, ma Intel non si ferma e ha già avviato la produzione dell’architettura successiva. Ivy Bridge rappresenta la fase Tick, ovvero nuovo processo produttivo per processori basati su una architettura migliorata rispetto alla precedente. Per realizzare le future CPU, il chipmaker di Santa Clara ha progettato i transistor 3D o Tri-Gate, di cui potete leggere una descrizione dettagliata in questo articolo. Esaminiamo le novità che Intel annuncerà nel corso del secondo trimestre del 2012, attraverso un confronto con l’attuale Sandy Bridge.
I processori Ivy Bridge saranno probabilmente i primi chip Intel a superare la frequenza di 4 GHz, con prestazioni superiori del 20% per la CPU e del 30% per il sottosistema grafico integrato rispetto a Sandy Bridge. La GPU Intel HD Graphics sarà migliorata e verrà integrato il supporto per le librerie DirectX 11 e OpenCL 1.1. All’interno del processore troveranno posto anche un controller per memorie DDR3 a 1.600 MHz (Sandy Bridge si ferma a 1.333 MHz) e un controller PCI Express 3.0 con 16 linee, che consentiranno di realizzare configurazioni SLI e CrossFireX.
Le CPU conserveranno la compatibilità con le schede madri socket LGA 1155 e con i chipset H67/P67/Z68, mediante un aggiornamento del BIOS. Per avere però un supporto completo a tutte le nuove funzionalità, Intel presenterà tre ulteriori chipset H77, Z75 e Z77, noti con il nome in codice Phanter Point, che integreranno il supporto per SATA 6 Gbps e USB 3.0.
La fascia Extreme infine sarà rinnovata entro al fine del 2012 con i processori Ivy Bridge-E con socket LGA 2011, lo stesso impiegato per i chip Sandy Bridge-E che Intel annuncerà entro la fine di quest’anno. Oltre ad essere la prima architettura ad utilizzare transistor 3D, Ivy Bridge verrà anche ricordata come l’ultima architettura in cui il chipset esisterà come chip separato. Nel 2013, la nuova architettura Haswell a 22 nanometri sarà infatti basata su un unico chip (almeno nella versione mobile), dando origine quindi ad un System-on-Chip (SoC).