Non è di certo un segreto: Apple, per l’imminente iWatch, si sta concentrando particolarmente sulla salute. Lo svela l’applicazione Healthbook per iOS 8, una sorta di carta d’identità digitale del benessere dell’utente, così come la recente tornata di acquisizioni e assunzioni nel comparto medicale. Ma oltre alle normali indiscrezioni sul tema – dal monitoraggio di temperatura e pressione sanguigna, passando forse per il glucosio – emerge oggi un dettaglio particolarmente interessante: iWatch potrà predire l’infarto.
Sembra che in quel di Cupertino siano in corso studi ed esperimenti per analizzare le “turbolenze” dell’apparato circolatorio, ovvero la qualità del rumore che il sangue produce quando scorre in vene o arterie. È già noto come fischi e soffi siano spesso indice di una condizione patologica – ad esempio, il prolasso della valvola mitralica – ma vi sarebbero dei suoni che sarebbero direttamente associabili alle occlusioni, quelle poi responsabili dell’infarto. Tramite degli speciali sensori, Apple vuole misurare questi dati per creare degli avvisi personalizzati per gli utenti, così che possano recarsi dal medico in tempi non sospetti, evitando che il peggio accada.
A svelarne l’indiscrezione è la società d’analisi Edward Jones, che riporta come Tomlinson Holman – assunto da Apple nel 2011 in qualità di consulente audio – sia già al lavoro sul progetto. Di conferme ovviamente non ve ne sono, ma se così fosse iWatch batterebbe ogni concorrente sul mercato, sprovvisto di strumenti biometrici così avanzati. D’altronde, dalla California è già emersa la notizia di come lo smartwatch di Cupertino sarà essenziale nelle funzioni, ma non per questo meno innovativo.
Al momento non è dato sapere quando iWatch verrà immesso sul mercato, né le caratteristiche hardware. Lo schermo potrebbe essere un OLED da 1,3 pollici, completato da un vetro di cristallo di zaffiro per evitare che il device si graffi inutilmente con l’uso. Inoltre, si vocifera che il terminale possa essere utilizzato in modalità standalone, quindi del tutto privo del supporto con un iDevice – iPhone o iPad – esterno a cui collegarlo.