Un iWatch, l’ibrido tra orologio e smartphone su cui Apple sarebbe al lavoro e che potrebbe essere addirittura rilasciato nel corso del 2013, rischia d’essere una realtà imminente. Le voci si susseguono da tempo, ma nell’ultima settimana dei rumor hanno reso una fantasia un’ipotesi davvero probabile. Le ultime indiscrezioni in ordine di tempo riguardano un’azienda vicina al progetto e un team di lavoro già formato.
Le prime conferme sibilline su iWatch (alias Apple Watch), sebbene sia necessaria una certa interpretazione creativa, sembrano provenire da Eric Migicovsky, il CEO del progetto Pebble. Pebble è uno smartwatch personalizzabile, praticamente un prototipo dell’iWatch. Interrogato dal network CNBC sulla possibilità che la Mela ne acquisisca la startup, Migicovsky ha negato ogni commento:
«Non posso parlare di questo, purtroppo».
Si tratta di una dichiarazione che lascia spazio a molteplici interpretazioni. Da un lato potrebbe significare l’avvenuto contatto tra Apple e Pebble, con una vociferata collaborazione o un’acquisizione nell’immediato futuro. Dall’altro, l’affermazione potrebbe anche indicare l’assenza di qualsiasi tipo di accordo, forse sottolineato da quel “purtroppo”.
Nel frattempo, un’altra indiscrezione proviene da Bloomberg, testata che si dice certa esista già un team di lavoro rodato per testate l’orologio multimediale targato Mela. Bloomberg fa riferimento a un gruppo di oltre 100 lavoratori, tra ingegneri software e hardware, addetti al marketing e designer. Vengono fatti i nomi di anche due possibili papabili, come il direttore del comparto ingegneristico James Foster e il manager Achim Pantfoerder.
Se l’arrivo di un iWatch sembra ormai certo, sicure non sono però le sue caratteristiche. Così come lo stesso Migicovsky sottolinea, la tecnologia non è ancora sufficientemente avanzata per garantire ampia capacità di computo a un device dalle così piccole dimensioni. Per questo è probabile che iWatch sia più uno strumento da utilizzare in abbinato con un device iOS già esistente che un dispositivo standalone, capace di telefonare, di gestire applicazioni complesse e molto altro ancora. Queste le parole del CEO:
«Credo vi siano molte limitazioni tecnologiche oggi, soprattutto nel trasferire la capacità di calcolo e un’ampia durata della batteria nel form factor di un orologio. Mi piacerebbe sapere se qualcuno sia in grado di raggiungere questo obiettivo».
Insomma, l’orologio in salsa mela è sicuramente in cantiere, ma come sarà e a quali funzioni potrà assolvere non è dato ancora sapere. E chissà se il fondatore di Pebble faccia davvero parte di quel team di 100 persone citato poc’anzi.