O2 ha fatto propria Jajah. La firma sarebbe ormai avvenuta sulla base di un prezzo di 200 milioni di dollari (sebbene non giungano comunicati ufficiali e VentureBeat spieghi che l’accordo non sarebbe ancora stato formalizzato) ed il braccio mobile di Telefonica avrebbe così fatto proprio uno dei servizi VoIP più appetibili per la corsa alle start-up in auge negli ultimi mesi. Le caratteristiche peculiari del servizio come ponte tra la rete mobile e internet avrebbero reso interessanti gli asset del gruppo (nel mirino, secondo i rumor, anche di Microsoft e Cisco).
Jajah aveva raccolto nel tempo fondi per 30 milioni di dollari da gruppi di investimento quali Deutsche Telekom AG, Intel Capital, Globespan Capital Partners e Sequoia Capital e la valutazione di 200 milioni sembra essere un buon premio per monetizzare gli sforzi di questa fase di avvio. Solo lo scorso Giugno il gruppo aveva annunciato di aver veicolato la miliardesima chiamata (122 i paesi coperti dal servizio, Italia compresa) ed ora sotto il controllo di O2 la crescita potrebbe moltiplicarsi grazie alla maggior esposizione del brand ed all’ipotizzabile integrazione del servizio nel mondo delle offerte del carrier.
Lo scorso Settembre il gruppo aveva anche avviato un interessante esperimento permettendo chiamate agli utenti Twitter direttamente tramite il social network. La funzione “@call @utente” permette brevi chiamate (2 minuti al massimo, in linea con la brevità delle comunicazioni propria dell’ecosistema Twitter) ed al momento soltanto agli utenti USA. Gli utenti attuali di Jajah sono circa 25 milioni, ma l’accordo con Twitter e la crescente community del social network sembravano promettere un rapido incremento della penetrazione sul mercato: l’accordo con O2 sembra poter fungere da ennesimo fattore accelerante.
Ancora una volta un carrier si interessa ad un servizio VoIP, portandone pertanto lo sviluppo direttamente a contatto con la rete mobile. Quello che un tempo era un ostacolo, oggi è una opportunità che i carrier non intendono più lasciare in mani altrui. L’operazione diviene pertanto oltremodo significativa non soltanto per le aziende interessate, ma per l’intero settore e per la configurazione futura del concetto di telefonia mobile.