Java godrà di licenza GPL. Nonostante l’avversità dimostrata da Sun Microsystems nel corso degli anni alle ripetute richieste da parte della comunità open source di liberare le specifiche del suo linguaggio di programmazione universale, la casa madre di Java ha ora ceduto e dal palco della JavaOne Conference ha annunciato che il Java Development Kit è ora pronto per essere aperto.
Pare dunque superato uno dei problemi principali che Sun aveva sempre citato nella discussione sull’apertura del suo linguaggio di programmazione, ovvero il rischio della frammentazione e la paura che nascessero mille piccole varianti che avrebbero solo arrecato danno alla diffusione di un linguaggio di programmazione che si vuole presentare come universale. A tale scopo, infatti, ora la compagnia incoraggia tutti i nuovi sviluppatori di linguaggi derivati da OpenJDK ad usare il Java SE 6 Compatibilty Kit per testarane la totale compatibilità con gli standard esistenti.
Ad ogni modo non tutto il codice contenuto nel JDK sarà open source in quanto Sun non ne è proprietaria esclusiva. Per ovviare al problema, nonostante siano in corso trattative con i restanti proprietari dei diritti, Sun medita (con l’aiuto della comunità) di sviluppare alternative open source alle porzioni di codice ancora bloccate. Le parti in questione, specialmente quelle correlate a Java 2D, non saranno comprese nel JDK scaricabile ma saranno scaricabili a parte sotto forma di plugins chiusi.