Non solo strumenti di sviluppo made in Cupertino per creare applicazioni per iPhone. È questa in estrema sintesi la dichiarazione che Apple ha diramato attraverso un comunicato stampa in cui si pone fine al monopolio di strumenti targati Mela e si apre la strada a tutte quelle società che fin’ora si sono viste tagliate fuori. Un nome su tutti? Adobe, che da mesi sta portando avanti una battaglia con Jobs per consentire lo sviluppo di app per iPhone con i propri tool.
Ma Adobe e i programmatori che vogliono usare Flash per realizzare app non sono i soli che beneficeranno della fine del monopolio, anche gli sviluppatori abituati a usare tool Microsoft potranno trarre vantaggi da questa importante apertura.
Ecco cosa dice il comunicato:
Stiamo alleggerendo tutte le restrizioni sui development tool usati per creare apps per iOS, fintanto che le applicazioni risultanti non scarichino alcun codice. Questo dovrebbe dare agli sviluppatori la flessibilità che vogliono, preservando la sicurezza di cui abbiamo bisogno.
Inoltre, Apple pubblicherà anche le App Store Review Guidelines, le linee guida che reggono l’approvazione delle app da parte di Apple, per permettere a tutti gli sviluppatori di capire come avviene il processo di approvazione delle app sottoposte.
La speranza è di diventare più trasparenti:
Speriamo che questo ci renda più trasparenti e aiuti i nostri sviluppatori a creare applicazioni di ancora maggior successo per App STore
Che Apple abbia davvero capito che l’apertura e la trasparenza siano un bene da preservare? Difficile dirlo, più facile pensare invece al fatto che le indagini che la FTC statunitense avrebbe condotto in questi mesi abbiano portato Jobs e soci a una posizione più “aperta” e meno monopolistica…