La fuga del latitante John McAfee, a suo tempo re del mondo degli antivirus, è terminata in Guatemala: dopo essere sfuggito per settimane alle autorità del Belize, infatti, McAfee è stato individuato e fermato nel paese confinante ove si era rifugiato assieme alla propria fidanzata Samantha per sfuggire alle accuse che lo inseguono.
John McAfee è sospettato di aver avuto a che vedere con una sparatoria nella quale è rimasto vittima l’americano Gregory Faull. Nei giorni passati, durante la propria fuga, McAfee ha scritto dal proprio blog ai famigliari della vittima per spiegare ancora una volta di non aver nulla a che vedere con l’omicidio, ma il suo primo timore è di dover avere a che fare con la giustizia. Più volte il terrore è stato espresso a chiare lettere: la giustizia del Belize potrebbe condannarlo a morte per un omicidio che egli respinge, ed in virtù di questa paura è fuggito nel paese limitrofo in cerca di asilo politico.
Tuttavia ora McAfee appare circondato: il Guatemala non sembra volerlo trattenere per evitare di rovinare ulteriormente i rapporti con il Belize (l’arresto è dovuto alla sua presenza in Guatemala senza alcun permesso) e per contro il Belize parla di McAfee come di un soggetto paranoico e che in realtà è soltanto convocato sulla questione dell’omicidio in qualità di persona informata sui fatti (e non come sospettato principale). La sua espulsione è già stata chiaramente delineata dal Ministro degli Interni Mauricio Lopez Bonilla, segno evidente di quanto la figura di McAfee sia al centro dell’attenzione per quello che è diventato ormai da settimane anche un forte caso mediatico.
Trapelano nel frattempo anche le primissime immagini del fermo, girate nei momenti in cui McAfee stava per essere accompagnato all’ambasciata per i primi accertamenti:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=7wPBLMxEjHk[/youtube]
McAfee,67 anni, oggi non ha più nulla a che vedere con il mondo dell’informatica: la sua azienda è stata acquisita da Intel e da ormai 4 anni la sua vita si era spostata in Belize, ben lontana da quella Silicon Valley ove ha costruito le proprie origini e la propria storia. La sua testimonianza arriva ora dal blog personale “Who is McAfee?”, sul quale ha riportato le prime impressioni dal carcere nel quale è stato rinchiuso:
Sono in carcere in Guatemala. Di molto superiore alle carceri del Belize. Ho chiesto di poter avere un computer ed uno è magicamente apparso. Anche il caffè è eccellente.
Solo il tempo dirà quel che potrà accadere. Nessuno ha la sfera di cristallo. Tuttavia, sarei davvero scioccato se non potrò tenere domani la conferenza stampa come originariamente pianificato.
Stay tuned.
Credo, nel frattempo, che bloggare da una cella possa essere una attività innovativa. Vediamo se prenderà piede.