Non si può dire che negli ultimi tempi Jonathan Ive non stia apparendo spesso in pubblico, in particolare dalla presentazione di Apple Watch. A seguito della sua partecipazione alla scorsa settimana della moda di Parigi, il designer è tornato in Europa per un nuovo appuntamento. Questa volta, però, l’occasione non ha a che vedere direttamente con un nuovo prodotto targato mela morsicata: l’intervento è per il Design Museum di Londra.
A riportare parte dell’intervento del creativo di stanza a Cupertino, ci ha pensato l’UX designer Joseph Shaffery. A quanto pare, durante l’intervento Jonathan Ive avrebbe rivelato quali siano i tre segreti per realizzare un buon design, delle linee guida da sempre in vigore in Apple e tutt’oggi mai abbandonate.
- Attenzione alla cura;
- Imparare a concentrarsi;
- Essere pronti a sbagliare, a ricominciare da capo.
In particolare, Ive si è focalizzato sulla cura del prodotto, un fatto a cui Apple tiene molto. Il creativo ha dichiarato di sentirsi addirittura offeso da dispositivi mal progettati e poco user-friendly, poiché il design non deve solo testimoniare se stesso ma essere utile al consumatore finale.
Quel che facciamo testimonia chi siamo. Le persone percepiscono la cura del prodotto e percepiscono la sua assenza. Questo si collega al rispetto gli uni con gli altri, l’assenza di cura è personalmente offensiva.
Questo intento sarebbe perseguito in Apple prima ancora di qualsiasi piano di business, prima di qualsiasi analisi sulle vendite, sui segmenti di mercato papabili e molto altro ancora. Se un prodotto non è giudicato sufficientemente curato, non verrà promosso dall’azienda per la distribuzione pubblica.
C’è un chiaro obiettivo e non è quello di fare soldi. L’obiettivo è quello di cercare di fare il miglior prodotto che riusciamo. Non siamo ingenui: se ti fidi di un prodotto, le persone lo apprezzano, lo comprano e poi guadagniamo. Questa è una conseguenza.
Per concludere, come spesso è accaduto negli ultimi interventi pubblici del designer, Ive si è voluto concentrare su quei produttori che si ispirano forse troppo esplicitamente ai dispositivi Apple. E ci tiene a ribadire nuovamente come l’imitazione non sia affatto la più sincera forma di adulazione:
Otto anni di lavoro non possono essere copiati in sei mesi. Un design rubato è del tempo rubato. L’ispirazione ci lusinga? No.