Joost in crisi obbliga a ripensare il mercato della Web TV

Joost in crisi obbliga a ripensare il mercato della Web TV

La notizia che Joost è in crisi, così come diverse altre Web TV, potrebbe costringere gli addetti ai lavori ad un “ripensamento” dell’intera offerta di questa nuova piattaforma.

A prima vista potrà sembrare un po’ azzardato affermare che la struttura dell’offerta Web TV dovrebbe essere ripensata perché una di esse è in difficoltà con i bilanci, ma se si considera che Joost è una delle società in crisi ma non l’unica, allora forse qualche motivo di riflessione è opportuno.

La questione fondamentalmente è una: posizionarsi nei confronti del pubblico con un’offerta che sia adeguata ai gusti e di qualità, riuscendo nel contempo a “monetizzare” il flusso di utenti al fine di trarre profitto. Più facile a dirsi che a farsi però.

Parlando dell’offerta, appare chiaro che alla gente interessa una vera alternativa a ciò che offre la TV “normale”, non è un caso che Hulu, portale video che, grazie ad accordi con varie major, riesce a proporre un catalogo di contenuti di prima qualità, non sia in crisi ma anzi continui a guadagnare pubblico e consensi.

L’impressione è quindi che la gente apprezzi la Web TV fatta dagli utenti, con contenuti geniali e innovativi e con forme di linguaggio inedite, ma che alla fine il grosso del pubblico preferisca sempre una forma di intrattenimento “professionale”, il che forse è la vera innovazione della Web TV: offrire contenuti da TV tradizionale su una piattaforma agile e flessibile come il Web.

Dato per assodato l’aspetto dei contenuti, urge passare a quello economico. Non è così scontato che avere un’enorme base di spettatori significhi che costoro si tramutino in denaro sonante a livello di ricavi commerciali.

La difficoltà è quella di trovare adeguati strumenti promozionali, strumenti che non infastidiscano lo spettatore ma che siano comunque efficaci nel “far arrivare” il messaggio. Allo stesso modo appare non di semplice fattura il passaggio da una formula free ad una pay per molti dei contenuti più appetibili.

Questioni delicate e aperte insomma, le quali dimostrano le enormi potenzialità della Web TV e contemporaneamente mettono in rilievo la sua “giovinezza” tipica di media che non è ancora riuscito a trovare uno schema ben preciso. L’obiettivo, assolutamente importante, è quello di riuscire a trovare un giusto assetto in questo “gioco”.

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