Julian Assange avrebbe violato l’Espionage Act e quindi rischia fino a 170 anni di carcere che si aggiungono ai 5 anni previsti come pena per la violazione del Computer Fraud and Abuse Act. I 17 nuovi capi di accusa mossi dal governo statunitense nei confronti del fondatore di Wikileaks sono dovuti alla pubblicazione di informazioni classificate, ottenute illegalmente con l’aiuto di Chelsea Manning, un ex analista di intelligence dell’esercito degli Stati Uniti.
La precedente accusa di cospirazione e accesso a computer senza autorizzazione faceva riferimento alla sottrazione di documenti riservati dai computer del governo. Si tratta quindi un semplice hacking. Come ipotizzato in occasione del suo arresto, il Dipartimento di Giustizia ha aggiunto altri 17 capi di imputazione, applicando l’Espionage Act, una legge approvata nel 1917 durante la Prima Guerra Mondiale che riguarda gli atti di spionaggio. Con l’aiuto di Chelsea Manning, Assange ha ottenuto circa 90.000 report sulle attività militari in Afghanistan, 400.000 report sulle attività militari in Iran e 800 valutazioni sui detenuti di Guantanamo Bay.
Molti di questi documenti erano stati classificati come segreti militari, per cui la loro pubblicazione poteva aveva conseguenze negative per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Secondo il Dipartimento di Giustizia, Assange ha messo in pericolo tutte le persone (giornalisti, dissidenti, leader religiosi e semplici cittadini) che fornivano informazioni alle forze armate statunitensi durante le guerre in Iran e Afghanistan, in quanto i loro nomi non sono stati cancellati dai documenti.
Nonostante si tratti di informazioni veritiere, il governo statunitense afferma in pratica che Assange non è giornalista, ma una spia. Ciò potrebbe avere conseguenze sul lavoro dei giornalisti investigativi, ai quali verrebbe vietata la pubblicazione di ogni informazione che riguarda le azioni del governo, e conseguentemente sulla libertà di stampa sancita dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.
Assange è innocente fino a prova contraria, ma se ritenuto colpevole rischia fino a 10 anni per ogni capo d’accusa per un totale di 170 anni, ai quali vanno sommati i 5 anni previsti come pena massima per l’accusa di cospirazione. Prima però il Regno Unito dovrà concedere l’estradizione. La ACLU (American Civil Liberties Union) ritiene che le accuse contro Assange rappresentino un pericoloso precedente che può essere usato per colpire tutte gli organi di informazione. Inoltre, se gli Stati Uniti possono perseguire un editore straniero, non c’è nulla che impedisca alla Cina o alla Russia di fare lo stesso.