La recente acquisizione di Beats da parte di Apple, costata ben 3 miliardi di dollari, non ha solo implicazioni tecnologiche. Si è a lungo parlato di innovazioni streaming per iTunes Radio, si è discusso sulla possibilità che Cupertino potesse diventare un’etichetta discografica autonoma, si è ipotizzata una maggiore attenzione alle esigenze dell’universo degli audiofili. La vera motivazione alla base della compravendita, tuttavia, potrebbe essere un’altra: ottenere credibilità culturale per battere il rivale Samsung. Lo sostiene Kanye West, l’artista statunitense oggi in coppia con Kim Kardashian, in occasione del festival della creatività Cannes Lions.
West è da sempre un grande estimatore dei prodotti Apple, tanto da aver dichiarato in più di un’intervista di vedere in Steve Jobs la massima fonte della propria dichiarazione. E sebbene sia soddisfatto dell’acquisizione di Beats da parte del gruppo californiano, una simile scelta sarebbe solamente una risposta a una passata collaborazione tra Samsung e il rapper Jay-Z, per la vendita abbinata del suo album ai dispositivi Galaxy. Con la scelta di inserire un nome tanto seguito e prestigioso nelle proprie strategie aziendali, Samsung avrebbe dimostrato di essere una società credibile dal punto di vista economico, ma anche artistico e creativo. Così sarà anche per Apple, almeno nei prossimi mesi.
«Non ci sarebbe mai stato l’accordo con Beats se non ci fosse stato quello tra Samsung e Jay-Z. Ha mostrato alla compagnia numero 1 l’importanza di connettersi con la cultura. La ragione per cui non apprezzo particolarmente Samsung è perché, nel corso della mia vita e per come sono stato cresciuto dai miei genitori, devo lavorare solo con i numeri 1.
Quando lo scorso anno Jay-Z e Samsung hanno unito le loro forze per la distribuzione di un milione di copie gratuite dell’album “Jay Z: Magna Carta Holy Grail”, ovviamente abbinate a un’apposita app per Galaxy S III, Galaxy S4 e Galaxy Note II, l’azienda coreana avrebbe dimostrato al mondo della tecnologia consumer quanto abbia bisogno di una connessione culturale. Smartphone e tablet non bastano più, non sono solamente un utile mezzo per arricchire la quotidianità, ma devono fungere da veicoli per la comprensione del mondo. Una comprensione che può trovare nell’arte e nella musica il vettore, l’interpretazione primaria, per rendere questa relazione immediatamente accessibile anche all’utenza meno avvezza. In questo senso, allora, le congetture espresse fino a oggi su Beats non sarebbero altro che secondarie rispetto a quel pare essere, sempre secondo West, il reale obiettivo di Cupertino: non rimanere in rincorsa sul mercato. D’altronde, chi meglio di Beats può vantare un rapporto con la cultura, soprattutto quella giovanile, grazie all’estrema popolarità dei suoi prodotti?
Infine, spazio anche alle dichiarazioni eccentriche ed egocentriche con cui il rapper si è reso famoso – e spesso criticato – nel corso degli altri. Convinto di dover raccogliere l’eredità di Steve Jobs, l’artista così ha chiosato:
Steve Jobs, come tutti sanno, è stata la mia più grande influenza. Vederne il modo con cui ha lottato per rendere più semplice la vita delle persone. Dopo la sua scomparsa, ho fatto della mia missione di vita quello che lui ha fatto all’interno di quell’azienda.
E per ottenere questo obiettivo, Kanye sostiene di voler rendere più raffinato il palato e i gusti dei consumatori. Ce la farà? Nel mentre, con tutti gli elogi in cui si è prodigato in difesa di Apple, chissà che non lo si vedrà presto proprio fra le fila di Beats.