Kim Schmitz, anche conosciuto come Kim Dotcom, il fondatore di Megaupload, dovrà rimanere in carcere. I giudici neozelandesi hanno infatti respinto la domanda di scarcerazione su cauzione presentata dai legali di Dotcom e per lui quindi le porte del carcere non si apriranno come invece successo per i suoi soci. Il tribunale ritiene infatti fondati i rischi di una sua fuga o comunque di un possibile tentativo di manomettere le prove. Ricordiamo infatti che sul fondatore di Megaupload pendono numerosi capi d’accusa tra cui quella di violazione di Copyright, riciclaggio e racket internazionale.
Una posizione pesantissima che verrà nuovamente valutata il 22 febbraio prossimo quando si terrà un’udienza in cui si discuterà della possibile estradizione negli Stati Uniti.
Le autorità americane stanno infatti premendo affinché Kim Dotcom venga il più presto estradato sul suolo americano. Ma anche in questo caso non si vede come Kim Dotcom possa in qualche modo sottrarsi alle richieste delle autorità americane, in fondo il caso Megaupload è di potata internazionale e dunque difficilmente i giudici neozelandesi potranno mettersi in mezzo. Per il fondatore di Megaupload si prospetta un periodo davvero difficile perché i capi d’accusa sino a qui formulati prospetterebbero in caso di condanna, sino a 50 anni di reclusione.