Ipotesi, sono solo ipotesi. La fonte è multipla, le conferme assenti, e la probabilità che il tutto sfumi in una smentita sono più che probabili anche per una semplice logica di mercato legata alla recente commercializzazione della nuova versione. Così nasce l’immagine del Kindle 3, l’e-reader di casa Amazon, il successore del precursore da pochi giorni annunciato e messo a disposizione per l’acquisto online.
Il primo cenno è di DigiTimes: nella sezione del sito dedicata ai display viene suggerita la possibilità che «una nuova generazione di Kindle sarà lanciata entro la fine dell’anno, con una dimensione maggiore ed equipaggiata con funzioni touchscreen». Due elementi in questa ipotesi: il fatto che venga introdotto il touchscreen è una possibilità del tutto possibile; il fatto che entro l’anno arrivi già un nuovo Kindle, invece, sembra essere il lato debole del teorema.
Un’immagine del nuovo ipotetico Kindle circolava sul web ormai da tempo: un blog monotematico sull’e-reader Amazon aveva ad esempio pubblicato a fine 2008 la foto seguente:
Gizmodo ed Engadget tendono a dar corda al lato immaginifico, tralasciando ciò che rende meno possibile l’idea che Amazon possa portare un ulteriore Kindle a sostituire il precedente dopo appena 12 mesi. A dar corpo all’ipotesi, per contro, v’è il nome del produttore: Prime View International, già in collaborazione con Amazon.
La peculiarità che caratterizza Kindle 3 dal Kindle 2 è ovviamente il touchscreen. Ciò significa aumentare la superficie di lettura, eliminando la necessità dei pulsanti e rendendo l’esperienza di lettura più immersiva ed istintiva. Il touchscreen può tornare utile comunque per una interazione in stile iPhone, oltre ad altre funzioni che potrebbero rendersi possibili grazie all’uso delle dita direttamente sullo schermo LCD-TFT. Credibile o meno, l’ipotesi ha in ogni caso un proprio valore perché l’intero corpo concorrenziale non ha mai nascosto il fatto che siano queste le sfide da affrontare per i reader basati sul concetto di Kindle: massima leggibilità e massima fruibilità non possono che trovare nel touchscreen la via tecnica di sfogo più appetibile.
Le uniche novità certe in ambito Kindle, per ora, sono concernenti i cambiamenti apportati da Amazon alla versione 2. Il problema consiste nella contrarietà di parte degli editori nell’utilizzo della funzione Text-to-Speech, la quale creerebbe una copia illegale del testo violando così i diritti d’autore. Amazon non forza la situazione ed intende rendersi oltremodo disponibile, mettendo così con le spalle al muro, uno ad uno, gli editori: nel comunicato diramato il gruppo ha ribadito la completa regolarità della funzione introdotta in Kindle, ma al tempo stesso gira agli editori la possibilità ed il diritto di decidere quali testi debbano essere aperti a tale opportunità e quali no. Saranno dunque gli editori, all’atto di consegna dei propri testi, ad elencare quanti debbano poter essere “leggibili” tramite Text-to-Speech e quali invece debbano rimanere al di fuori da tale opportunità. Per Amazon trattasi di una mossa strategica impeccabile, tale da sgravare il gruppo di ogni responsabilità attribuendo a Kindle la sola funzione di moltiplicatore delle opportunità tanto per gli utenti quanto per gli editori.<7p>