Amazon ha in canna una immediata risposta a Google eBooks. La conferma è giunta dal gruppo di Jeff Bezos tramite una comunicazione inviata a ComputerWorld, dalla quale trapela un dettaglio in grado di porre nel giro di appena 24 ore i due gruppi sul medesimo piano: le due offerte si presentano pertanto ora del tutto similari ed a questo punto ogni dettaglio potrebbe fare la differenza.
La novità che Amazon dovrebbe annunciare entro poche ore è la disponibilità di una versione per desktop del proprio Kindle. Il marketplace sarà pertanto unificato ed ogni acquisto sarà accessibile da ogni device abilitato: potrà essere un dispositivo Android, potrà essere un device iOS (iPad, iPhone, iPod Touch), potrà essere un reader Kindle, oppure potrà essere una semplice postazione desktop tramite browser. Né più né meno, insomma, quel che Google ha avviato con l’offerta annunciata in queste ore.
La risposta immediata di Amazon non è certo un caso: l’applicazione fino ad oggi avrebbe infatti rappresentato una sorta di concorrenza interna nei confronti del reader Kindle, limitandone l’appetibilità in virtù della possibilità di accedere agli ebook tramite postazioni differenti. Con il passo compiuto da Google, però, quest’ultima preoccupazione viene meno e si rende piuttosto urgente una risposta alla concorrenza proveniente dall’esterno. L’annuncio è pertanto una manovra dovuta nel contesto di una strategia obbligata.
Kindle for Web, ha preannunciato Amazon, «permetterà di leggere i libri tramite browser e consentirà a qualsiasi sito Web di diventare un rivenditore di Kindle Book». Stando così le cose, il parallelo con Google appare pressoché completo:
CONFRONTO | Google eBooks | Amazon Kindle |
Web | Si | Si |
Android | Sì | Sì |
iOS (iPad, iPhone) | Si | Si |
Blackberry | No | Si |
Reader | Nook, Sony | Kindle |
In attesa dell’ufficializzazione di Kindle for Web, la differenza tra i due poli è dunque sostanzialmente spalmata su due aspetti: il lettore dedicato per ebook ed il marketplace.
Sul lettore le scelte sono opposte. Amazon ha il proprio ed ha già imposto un brand. Kindle è oggi l’e-reader più ambito sul mercato per le sue qualità tecniche, per il prezzo in continuo ribasso e per un nome che subito ha saputo imporsi come lepre inseguita da una folta concorrenza. Google ha invece scelto proprio la concorrenza e la frammentazione per poter accerchiare la soluzione rivale, proponendo ora fin da subito il proprio Google eBooks su Nook (Barnes&Noble) e Sony Reader. Sarà in questo ambito una concorrenza fatta di ribassi dei prezzi ed innovazione tecnologica (con focus particolare su batterie e schermo, le due caratteristiche principali di un e-reader e soprattutto gli attuali punti di forza della soluzione Amazon). Oggi Amazon è in vantaggio, ma con il moltiplicarsi dei reader la situazione potrebbe facilmente ribaltarsi (così come Google ha già sperimentato nel mondo degli smartphone opponendo le proprie soluzioni Android alla soluzione unica di iOS).
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Sul marketplace la guerra è in auge ormai da mesi, fin da quando Google ha avanzato la propria proposta agli editori USA per la gestione dei diritti dei volumi “orfani”: se Google avrà la meglio in sede legale potrà vantare nei confronti di Amazon un 10% di titoli aggiuntivi circa, potendo così far leva su un catalogo maggiore di libri gratuiti. Da parte sua Amazon ha un catalogo proprio già ricco ed è forte di una leva contrattuale migliore nei confronti degli editori, configurandosi come uno dei principali punti di riferimento dell’industria libraria online.
Tra le differenze possibili v’è anche una differente esperienza nell’ambito del mondo editoriale, ennesimo aspetto sul quale Amazon può vantare una storia differente e capacità fatte proprie ormai da tempo: la ricerca tra i libri potrebbe non essere la medesima della ricerca online e su questo aspetto i due contendenti si giocano una parte importante delle proprie chance di vittoria.
In generale Amazon potrebbe in questa fase uscirne in vantaggio rispetto alla controparte, ma dovrà affrettarsi ad imporre le proprie soluzioni perché in prospettiva le rendite di posizione andranno affievolendosi. Ed è questa un’arte nella quale Google ha dimostrato di eccellere.