L’ultimo scoop di Cult of Mac è destinato a generare fitte polemiche in rete: Kinect, l’innovativo dispositivo Microsoft per il gaming interattivo, è stato inizialmente pensato per il mercato Apple. Cupertino, con le proprie consuete riserve e le infinite clausole, si è fatta però sfuggire l’accordo di produzione con l’inventore del dispositivo.
Era il giugno del 2008 quando Leander Kahney di Cult of Mac incontrò Inon Beracha, il CEO dell’azienda israeliana PrimeSense. Beracha aveva con sé un dispositivo rivoluzionario, in grado di permettere un’esperienza videoludica con gesture e la fruizione di contenuti proprio come nel film “Minority Report”.
Il device, di semplice ed economica produzione, venne sviluppato dai centri di ricerca militare israeliani che, proprio in quel periodo, cercavano partner di distribuzione nella ricca Silicon Valley. PrimeSense voleva accordarsi con Cupertino, perché convinta che il prodotto fosse la naturale evoluzione dei prodotti Apple, ormai da tempo improntati sull’utilizzo di gesture multitouch e di controlli ben oltre i normali mouse e tastiera.
Cupertino, dimostratasi molto interessata a questa tecnologia, fece però un passo falso: chiese a Beracha di sottoscrivere contratti davvero restrittivi, tali da escludere PrimeSense da ogni forma di rivendicazione sul chip da loro creato.
Il sistema, però, era così convincente da non necessitare alcuno sforzo per essere venduto: qualsiasi azienda del settore l’avrebbe acquistato senza opporre alcuna resistenza. Per questo, PrimeSense decise di rifiutare l’accordo con Apple e dirigersi sulla ben meno esigente Microsoft.
Ancora oggi, Beracha ricorda la terribile scocciatura targata Mela. E non dimostra alcuna remora nel definirla in malo modo; lasciamo a voi l’onere della traduzione:
Apple is a pain in the ass.