In occasione del Salone Internazionale del Libro di Torino, una schiera di startup proporrà i propri servizi al settore infilandosi nelle maglie che l’espansione innovativa del mondo editoriale apre all’interno di un mercato in forte cambiamento. Tra questi gruppi nascenti si fa notare Kopjra, una startup che già per assonanza del nome lascia intendere quale sia l’ambito di applicazione delle proprie attività.
Kopjra intende presentarsi come assistente di chi ha in dote proprietà intellettuali immesse in rete, e che per questo motivo ha la necessità di tutelare le proprie opere di fronte ai pericoli della pirateria. Spiega il gruppo: «Nel 2013 il download illegale ha causato un danno emergente stimato a 80 miliardi di dollari. Kopjra è l’unica soluzione automatica e cost-effective per il contrasto della pirateria online. Kopjra è un SaaS (Software as a Service) dedicato al monitoraggio della diffusione non autorizzata delle opere digitali su internet e in particolare sulle reti peer to peer».
La soluzione è pensata per offrire un servizio onnicomprensivo, suddiviso in varie fasi:
- Controllo
Per capire il fenomeno in pochi secondi, monitorando la rete per identificare il momento opportuno nel quale intervenire; - Prevenzione
Acquisire le prove legali necessarie e secondo le giuste modalità, così da avere materiale a disposizione per tutelare la propria posizione e il copyright delle proprie opere, inviando altresì una notifica di rimozione tramite un semplice click; - Risparmio
Si abbattono i tempi di intervento, i costi di ricerca e l’impegno necessario per il monitoraggio delle violazioni; - Risarcimento
Abbattimento del lucro perduto e ricerca del risarcimento del danno comminato tramite il supporto di studi legali in partnership con il servizio.
Kopjra presenterà i propri report real-time e la propria rete internazionale di consulenti e partner durante il Salone del Libro, ove avrà anche uno spazio dedicato sabato 10 maggio alle ore 11: «Diritto d’autore per Self-Publisher e Blogger: come orientarsi tra contratti, licenze e user generated content (UGC). Case History: come riattivare (eticamente) la creatività grazie alla rete».