Guai legali in vista per Intel, che ha attirato su di sé le mire dell’Università del Messico. La colpa del colosso aziendale statunitense, a detta dei legali del massimo ateneo del centro America, è di aver violato un brevetto in materia di litografia, riguardante una tecnologia legata al double patterning sviluppata dalla stessa Università.
La denuncia è stata depositata nella giornata di lunedì presso la Corte Distrettuale degli USA, dopo che già in passato la stessa accusa è stata stata posta nei confronti di altre società, quali Samsung e Toshiba. Il brevetto in questione, nello specifico il numero 6.042.998, è strettamente connesso ad alcuni principi utilizzati da Intel nello sviluppo dei chip (transistor e altri componenti elettronici) da inserire nei propri microprocessori, in particolare quelli a 32 nanometri, e influenza la gestione delle immagini.
I casi precedenti si sono risolti tutti con il successo da parte dell’Università del Messico, che ha visto sempre riconosciuta la proprietà intellettuale della tecnologia double patterning: in alcuni casi si è preferito procedere lungo una strada che ha portato ad una conciliazione delle parti, con l’acquisto da parte di gruppi come TSMC e Samsung di una regolare licenza per l’utilizzo del brevetto; in altri, invece, si è riusciti a trovare accordi di vario tipo che ha portato le aziende a pagare quanto dovuto per regolarizzare la propria posizione.
L’utilizzo della soluzione più drastica, che avrà come conseguenza un incontro in data futura dei legali di ambo le parti in un’aula di tribunale, è stata in qualche modo obbligato: l’Università del Messico ha infatti provato a contattare Intel, stando a quanto riportato da un portavoce dell’ateneo, senza però riuscire a porre le basi di una trattativa che avrebbe potuto portare alla regolarizzazione della posizione di Intel.