Windows 7 potrebbe non avere vita facile tra i professionisti dell’IT. Secondo un recente sondaggio, circa l’83% dei soggetti attivi nell’Information Technology non avrebbe alcuna intenzione di passare al nuovo sistema operativo di Microsoft nel corso del prossimo anno. In molti starebbero, infatti, valutando diverse alternative per ridurre sensibilmente la loro dipendenza dal colosso dell’informatica di Redmond.
La ricerca statistica è stata svolta dagli analisti di Dimension Research su un campione di 1.142 intervistati, nel 99% dei casi in possesso di sistemi Windows per le infrastrutture informatiche delle loro società. La decisione di non passare in tempi rapidi al nuovo sistema operativo di Microsoft sembra essere dettata, nella maggior parte dei casi, non solo dalle prestazioni poco incoraggianti di Windows Vista, ma anche dai problemi legati alla compatibilità degli applicativi utilizzati in ambito aziendale, dai costi per l’aggiornamento dei sistemi e naturalmente dalle difficili condizioni economiche dettate da una crisi sempre più globale e che lascia poco spazio per nuovi investimenti.
L’83% del campione intervistato ha inoltre confermato l’intenzione di saltare completamente Windows Vista passando, quando sarà necessario, direttamente a Windows 7. La quasi totalità dei professionisti dell’IT teme comunque un passaggio verso il nuovo sistema operativo, che potrebbe rivelarsi meno indolore di quanto auspicato. Per questo motivo, circa il 50% del campione sta valutando la possibilità di migrare i propri sistemi aziendali verso altre soluzioni proprietarie, come Mac OS, o verso soluzioni opens source come Linux. Una percentuale molto alta, che segna una sensibile crescita pari a 10 punti percentuali rispetto a un analogo sondaggio condotto all’inizio dell’estate scorsa.
Nella ritrosia ad adottare un nuovo sistema operativo si innesta la positiva esperienza dei professionisti dell’IT con Windows XP. Il 72% degli intervistati ha infatti dichiarato di temere maggiormente un upgrade al futuro Windows 7 rispetto all’idea di utilizzare un sistema operativo ormai datato come XP. La mancanza di strumenti software adatti per consentire una semplice e sicura migrazione verso un nuovo sistema operativo contribuisce ai timori intorno al cambiamento e coinvolge, secondo il sondaggio, almeno il 60% dei responsabili IT nelle aziende.
Ancora in fase di preparazione, Windows 7 potrebbe dunque registrare un’accoglienza meno calda del previsto, ma pronunciare previsioni precise in questo momento sul destino commerciale del nuovo OS Microsoft è sicuramente prematuro. Il sistema operativo destinato a sostituire Vista dovrà dimostrare da subito stabilità e flessibilità per convincere i professionisti dell’IT, in molti casi ancora fermi a un OS valido ma ormai datato – specialmente dal punto di vista della sicurezza – come Windows XP. La difficile congiuntura economica potrebbe non giovare da subito alla nuova creatura di Redmond: come dimostrano gli ultimi dati statistici, in tempi di crisi le aziende mirano alla manutenzione dell’esistente, rimandando nel tempo i più onerosi investimenti per l’aggiornamento delle loro piattaforme informatiche. Ritrosia verso il cambiamento, scetticismo e scarse disponibilità economiche saranno probabilmente i primi nemici che Windows 7 dovrà fronteggiare all’indomani del suo atteso debutto.