Mentre in Italia si discute ancora sulle strategie da intraprendere per favorire lo sviluppo della banda larga, senza peraltro giungere ancora ad una conclusione condivisa e unanime, dagli altri paesi europei arrivano invece segnali nettamente diversi riguardo questo fondamentale “asset” per il futuro di una nazione.
Secondo un rapporto pubblicato dalla Commissione Europea, nei paesi dell’Unione, ben il 24% della popolazione disponeva di un accesso alla banda larga a luglio 2009, facendo registrare così una crescita di più di due punti percentuali rispetto a luglio dello scorso anno, quando l’accesso alla banda larga l’aveva il 21,6% dei cittadini.
Sempre secondo il rapporto sopra menzionato, non si può non evidenziare come le connessioni disponibili in Europa diventino anno dopo anno più performanti, tanto che almeno l’80% di chi ha una connessione alla Rete naviga almeno ad una velocità di 2 megabit al secondo, ovvero il 5% di utenti in più rispetto ad un anno fa.
Parallelamente aumentano anche le connessioni mobili, che hanno visto aumentare la propria distribuzione di ben il 54% da inizio anno, mostrando il sempre maggiore interesse anche dei cittadini verso la Rete, da fruire indipendentemente sia da casa che fuori.
Un settore in evoluzione che descrive il commissario europeo per le telecomunicazioni Vivian Reding descriva in questi termini:
Mercati dinamici della banda larga ad alta velocità in un mercato unico e concorrenziale delle telecomunicazioni costituiscono una priorità strategica dell’agenda europea del digitale che la Commissione sta attualmente preparando. L’Internet a banda larga di nuova generazione (ad alta velocità), con reti a fibre ottiche o senza fili, è un presupposto essenziale per l’affermarsi di una economia digitale forte in Europa e per garantire la supremazia europea nelle nuove tecnologie e applicazioni. Dopo l’accordo raggiunto il 5 novembre tra Parlamento europeo e Consiglio, volto definire un nuovo quadro normativo orientato alla concorrenza per il mercato europeo delle telecomunicazioni mi aspetto un forte impulso alle iniziative per la diffusione dell’Internet ad alta velocità in tutti gli Stati membri. È chiaro che l’Europa è pronta per fare sì che il prossimo decennio sia interamente digitale.
La partita per un “posto al sole” nelle moderne democrazie del futuro si gioca sulla banda larga e sugli strumenti digitali quindi, per cui sarà necessario che tutti i paesi che vorranno recitare un ruolo di primo piano nel contesto socio-politico del domani decidano di puntare sugli investimenti in questo settore.