Le reazioni di Piazza Affari al piano organizzativo di Telecom Italia sono state quantomeno fredde. In giornata, dopo 24 ore di chiusura e molti titoli passati di mano in area Pirelli, la quotazione è mai stata in territorio positivo e quando ormai si è a quasi metà seduta la quotazione è vicina al punto percentuale in negativo. Pirelli, per contro, perde più di quanto non aveva guadagnato durante le ore precedenti al CdA della svolta.
Fin da subito il piano di Tronchetti Provera aveva lasciato qualche dubbio: al momento Telecom è semplicemente stata divisa e resa più debole di quanto non lo fosse prima. In assenza di cessioni e di ripianamento del debito, dunque, il giudizio rimane negativo ed il valore dello stock è destinato a nuovi ribassi.
Un dealer sentito da Reuters spiega che «per ora la riorganizzazione ha pochi effetti concreti sul gruppo»: il mercato si aspettava qualcosa di più radicale ed in assenza di nuovi annunci prevale la delusione. TIM è ora ufficiosamente in vendita e qualche proposta potrebbe già essere sul tavolo. Tutto gira attorno alla telefonia mobile, insomma: «il valore di Telecom Italia dipende fortemente dal livello di valutazione raggiunto nell’eventuale cessione di Tim». Sciolto questo nodo, il dibattito virerà improvviso sui media, sulla rete e sulla banda larga.