Anche Yahoo diventa un verbo (‘Do you Yahoo?’), anche Yahoo guarda al futuro. Il motto d’orgoglio del motore di ricerca diventa un laser proiettato verso l’infinito e, più concretamente, si traduce in una crescita di oltre 4 punti percentuali a Wall Street sulla scia delle opinioni ottimistiche relativamente ad un titolo oggi sottostimato e potenzialmente in grande luce per il prossimo futuro.
Tra le novità a sospingere il gruppo si annoverano la nuova Yahoo Toolbar ed il nuovo servizio di bookmark online. Particolarmente curiosa e simpatica è la capsula del tempo che Yahoo ha ideato per raccogliere contributi da parte dell’utenza per inviarli poi nello spazio verso una remota civiltà che potrà così conoscere il genere umano tramite ciò che il genere umano desidera esprimere di se stesso.
La capsula del tempo di Yahoo
Antiguo Pueblo di Jemez, New Mexico: «per tre sere, dal 25 al 27 Ottobre, più di 15 ore di foto, video, poesie e documenti scritti verranno proiettati sul sito storico e inviati nello spazio, grazie a un trasmettitore laser digitale posto nel canyon» (la dislocazione originaria era di maggiore impatto emotivo, ma la tutela delle opere antiche non conosce marketing e Yahoo ha ripiegato su una bellezza naturale comunque di assoluto effetto). Spiega l’iniziativa Jerry Yang, co-fondatore e Chief Yahoo!: «in sole due settimane, migliaia di persone in tutto il mondo hanno caricato i propri ricordi e le idee che vogliono conservare […] I contributi vanno dalla sfera personale ai saluti per le forme di vita aliene, includendo quasi tutto ciò che si può immaginare. Il progetto è un’affascinante esempio di social media, che evidenzia la cultura della generosità che esiste e prolifera nel web oggi».
Il materiale raccolto verrà ora sigillato e riaperto solo nel 2020 in occasione del 25esimo compleanno dell’azienda. A margine di tutto ciò v’è una lauta donazione che l’8 Novembre Yahoo consegnerà nelle mani di sette enti di beneficienza «la cui missione è curare le ferite del mondo di oggi e di domani».
Va segnalato in questo contesto come Yahoo non abbia ancora esteso a tutti gli utenti l’accesso alla nuova Yahoo Mail, attualmente in versione beta. La nuova piattaforma è infatti un ottimo esempio di “software-as-a-service”, con la nota webmail trasformata in qualcosa di estremamente funzionale ed intuitivo. Nel momento in cui il servizio entrerà a regime, Google sarà costretto in qualche modo a rivedere Gmail, ossidato sulle tecnologie dell’esordio ed in possibile difficoltà di fronte all’intraprendenza dell’interfaccia rivale.