L’automazione sta per entrare nelle abitazioni: la domotica, ovvero la scienza che si occupa di studiare soluzioni innovative per semplificare la gestione delle attività domestiche per migliorare la qualità della vita, è ormai sufficientemente matura da poter aprire un nuovo segmento del mercato. In tal senso, la tecnologia che la accompagna svolge un ruolo fondamentale, essendo il centro gravitazionale intorno al quale ruotano le infinite opportunità che tale settore è in grado di offrire. La dimostrazione giunge dal CES di Las Vegas, ove sono stati presentati numerosi prodotti orientati all’automazione domestica, ma non solo.
Le due parole chiave con le quali è possibile riassumere la domotica sono “connettività” e “controllo”. Ogni dispositivo che vuole trasformarsi in un prodotto per l’automazione domestica non può non disporre di una serie di moduli che gli consentano la connessione ad Internet e, eventualmente, la comunicazione con altri dispositivi. Le reti Wi-Fi da tale punto di vista rappresentano quindi il canale principale attraverso il quale gli oggetti si scambiano dati ed informazioni, ricevono input dall’esterno e forniscono i risultati all’utente. Quest’ultimo ha quindi la possibilità di controllare tutto, ovunque si trovi, utilizzando semplicemente uno smartphone o un tablet.
Rendere una casa automatica significa quindi installare dispositivi intelligenti in grado di comprendere autonomamente quali azioni intraprendere, rendendo quindi più piacevole il soggiorno tra le mura domestiche. Avere una casa automatizzata vuol dire quindi poter tornare da lavoro e avvisare il sistema di automazione della propria posizione tramite GPS, così da trovare i riscaldamenti accesi alla propria temperatura preferita, la musica in sottofondo ad accompagnare il proprio ingresso dalla porta, la TV pronta a trasmettere l’evento che proprio non si vuole perdere e, magari, il forno alle prese con gli ultimi minuti di cottura della propria cena.
Ma non solo: nella casa del futuro l’automazione svolge un ruolo fondamentale non solo nel miglioramento della qualità della vita, ma anche nella gestione intelligente delle risorse. Poter usufruire di un sistema di elaborazione dotato di sensori capaci di fornirgli informazioni sul mondo circostante significa infatti organizzare al meglio ogni attività. Nelle case di domani potrebbe quindi esser possibile accendere le luci in una stanza esclusivamente quando è presente una persona, grazie ad appositi sensori di prossimità, regolando eventualmente la luminosità in funzione della luce esterna per ridurre al minimo i consumi.
Nella casa del futuro potrebbe esser possibile quindi esser possibile istruire gli oggetti della vita quotidiana a seguire le proprie abitudini e le proprie necessità: in bagno, ad esempio, potrebbe esser possibile richiedere al lavandino dell’acqua a temperature differenti a seconda delle operazioni da eseguire, oppure in cucina potrebbe esser possibile ricevere rimproveri da cestini della spazzatura intelligenti, capaci di comprendere la tipologia di rifiuti presenti in ogni busta ed istruiti a lanciare un allarme qualora non vengano rispettati i canoni della raccolta differenziata. Tutto, insomma, condurrà nella direzione di una casa più sostenibile dal punto di vista delle risorse e dell’energia, ma anche più accogliente e confortevole per l’utente.
Quest’ultimo avrà poi pieno controllo di ogni dettaglio della casa. Come detto, il centro di controllo principale saranno le app, tanto per dispositivi mobile quanto per piattaforme desktop, benché la voce rappresenta la vera sfida del futuro. Come dimostrato nei giorni scorsi da Nuance, un domani potrebbe esser possibile parlare con i prodotti presenti in casa, chiedendo alla TV di registrare una determinata trasmissione, al forno di cuocere la cena, oppure all’impianto di illuminazione di aumentare o ridurre la luminosità. L’assistente vocale non sarà quindi soltanto un freddo software presente all’interno di un singolo dispositivo, ma un vero e proprio aiutante che accompagna l’utente nella vita quotidiana, a casa come a lavoro, imparando nuovi dettagli sul proprio padrone ad ogni azione richiesta per migliorare la propria efficienza.
Le opportunità offerte dalla domotica, d’altro canto, sono davvero sterminate e lo sviluppo di nuove tecnologie è limitato esclusivamente dalla creatività degli ingegneri. Oltre a svolgere funzioni legate al miglioramento della qualità della vita, i prodotti per l’automazione domestica potranno anche avere l’importante ruolo di monitorare che non vi siano problemi, di qualunque genere essi siano. Plant Link, ad esempio, è un nuovo dispositivo presentato proprio in questi giorni, in grado di monitorare il livello di acqua nelle piante e di inviare un SMS all’utente quando ritiene sia necessario aggiungere altra acqua. Trattasi quindi soltanto di un esempio di come l’integrazione tra sensori e sistemi di elaborazione possa rendere la vita in casa più sicura, con la possibilità di monitorare anche i singoli abitanti di una casa per verificarne le condizioni di salute, magari adoperando il modulo di presenza virtuale RP-VITA di iRobot.
Il futuro dell’automazione domestica, insomma, ruota intorno alla connettività e l’integrazione tra dispositivi di rilevamento e sistemi di elaborazione. Le opportunità in tale campo sono realmente sterminate ed in futuro le abitazioni potranno davvero svolgere autonomamente numerosi compiti, rendendo la vita più semplice e rilassante. Se per anni tale scenario ha rappresentato principalmente un’utopia, il 2013 potrebbe essere l’anno buono per vedere finalmente la domotica permeare la vita quotidiana, aprendo le porte ad un settore dalle potenzialità incredibili.