Niente social network per dipendenti, funzionari e dirigenti. L’accesso alla pagina di Facebook, negli uffici della Cgil di Borgo dei Greci, sarà d’ora in avanti consentito solo con gli account e le password del sindacato, cioè per la pagina istituzionale. Sulla quale i dipendenti del più grande sindacato italiano potranno agire “per scopi legati alle attività del sindacato”.
Lo stop all’uso privato del popolare social network per gli oltre cento lavoratori di quell’ufficio è scattato un paio di mesi fa, ma soltanto oggi è salito alle cronache. E già si parla di direttiva poco consona all’ambiente di un sindacato.
La Cgil locale ha tenuto a far sapere che non si tratta di una punizione per qualche abuso da parte dei lavoratori. È dunque una scelta di principio: basta con queste perdite di tempo.
In un comunicato pubblicato sul quotidiano “La Nazione”, la Camera del Lavoro di Borgo dei Greci, sede di riferimento per Firenze, difende le sue ragioni:
Nessuno toglie nulla a nessuno, è giusto che Facebook sul luogo di lavoro sia destinato a usi istituzionali a non a scopi personali.
Insomma, qui si va in direzione contraria rispetto alla Germania, dove i diritti dei lavoratori sono tutelati sia nella loro privacy rispetto ai contenuti dei loro profili, sia per quanto riguarda l’utilizzo dei social network e di Internet.
Ma in Toscana non la pensano tutti così. A poca distanza, nel Comune di Firenze, non c’è alcun limite per i dipendenti. Il sindaco Renzi (36 anni) ha puntato sul Web nella sua ultima campagna elettorale e si è sempre detto un grande fan dei social network.