Ignorando gli ovvi conseguenti sospetti (e accuse) circa la creazione di un possibile “grande fratello” del web, la CIA ha dato il via ad un progetto volto a tenere sotto osservazione le chatroom quali possibile pericoloso canale di comunicazione tra terroristi.
L’iniziativa verrà portata avanti in collaborazione con la National Science Foundation e la realizzazione tecnica dell’intervento verrà affidata ai ricercatori del Rensselaer Polytechnic Institute. Già stanziati 157.673 dollari con il fine esplicito di realizzare «un sistema che deve sistemarsi nel background di ogni chatroom come un ascoltatore silenzioso».
L’aiuto offerto dal mondo della matematica e della scienza è motivato dal fatto che l’obiettivo principale del tutto è il costituire un modello in grado di rendere automatico il vaglio delle informazioni raccolte, affinchè sia un algoritmo piuttosto che una entità umana a stabilire l’eventuale pericolosità dei contenuti. L’uso del fattore umano implica infatti pericoli non secondari riassumibili nel sapere «chi parla con chi».
L’inizio del progetto è attualmente previsto per il 2005, con i primi risultati entro la fine dell’anno stesso. Nonostante il buon appiglio della battaglia al terrorismo intrapresa fin dal giorno dopo il famoso 11 settembre, uno dei più difficili obiettivi che il progetto dovrà raggiungere è l’allontanare i sospetti di “big brother” che inevitabilmente metteranno in discussione ogni singola soluzione realizzata.