Non si placa la polemica nata pochi giorni fa in merito a un presunto coinvolgimento del governo cinese negli attacchi contro gli account Gmail di ufficiali del governo, attivisti politici e personale militare degli Stati Uniti.
Google non ha accusato direttamente la Repubblica Popolare Cinese, ma è comunque chiaro che la “guerra informatica” tra le due superpotenze industriali sia destinata a continuare. Secondo Pechino infatti, l’azienda di Mountain View è diventata uno strumento politico nelle mani del governo USA.
La versione occidentale del People’s Day, il giornale ufficiale del Partito Comunista Cinese, ha scritto:
Le accuse di Google contro la Cina sono false, hanno secondi fini e recano intenzioni maligne. Google non dovrebbe essere coinvolto in una lotta politica internazionale, giocando il ruolo di strumento per una contesa politica. Quando i venti internazionali cambieranno direzione, potrebbe essere sacrificato alla politica e verrà respinto dal mercato.
Lo scontro tra Google e Pechino è iniziato qualche anno fa, quando il governo cinese è stato accusato di censurare alcuni contenuti ritenuti sgraditi sul motore di ricerca. Ci sono anche enormi interessi commerciali in gioco. Gli internauti cinesi sono centinaia di milioni, ma Google non è riuscita finora ad entrare in un mercato dominato dalla rivale Baidu, il più grande motore di ricerca del mondo con oltre 450 milioni di utenti.