È suonata l’ora della seconda generazione di telefonia 3G per la Cina. Il grande paese sta da anni pianificando il lancio di una seconda rete di terza generazione basata sullo standard TD-SCDMA sviluppato internamente assieme al più grande provider del paese, China Mobile.
Le reti, i produttori di hardware e tutti coloro i quali intendono investire nel futuro business si stanno preparando all’attacco delle nuove potenzialità di un mercato che dichiara di non essere stato colpito dalla crisi mondiale se non per un rallentamento degli investimenti stranieri.
Samsung e LG sono già pronte con telefoni ad hoc mentre aziende occidentali come Nokia, Motorola e Apple stanno chiudendo gli accordi per un mercato da 436,1 milioni di possibili clienti, più i futuri sviluppi fuori dalla nazione.
Carrier come ZTE (il secondo in Cina) prevedono infatti che ci sarà una facile adozione dello standard in tutto il continente nel 2009 quando sarà perfezionato. China Mobile infatti ha già investito l’equivalente di 800 milioni di dollari nell’operatore pakistano CMPA dopo averlo rilevato per 400 milioni l’anno scorso. Tuttavia gli analisti sostengono che il ritorno economico non sarà immediato, come del resto sta capitando anche in occidente.
Grandi carrier come China Mobile pianificano però di tamponare eventuali ritardi e perdite continuando ad investire massicciamente nella copertura e nella vendita di servizi nelle aree rurali. In tal senso l’espansione dei servizi 3G dovrebbe infatti passare dalle 28 grandi città attuali a 38.
Parte di tutto il piano infine sono i nuovi telefoni, un mercato di smartphone in attesa di decollare che già è noto prevederà cellulari dual band Nokia e il tanto atteso accordo per avere l’iPhone. I problemi con Apple infatti riguardano il modello di revenue sharing che non sarebbe gradito a Cupertino. Ma più il tempo passa, più i telefoni con la mela arrivano abusivamente nel continente: ad oggi sarebbero già 800.000 gli iPhone operativi in Cina.