Anche la Commissione Europea ha deciso di adottare Open Data: questa transizione permetterà di aumentare la trasparenza dei governi e di generare benefici economici per un totale di circa 40 miliardi di € all’anno per l’Unione Europea.
Secondo le disposizioni della Commissione, il passaggio ad Open Data consisterà in una serie di misure che comprendono disposizioni normative e la creazione di portali aperti. Si tratta del completamento di una strategia pianificata a partire da novembre 2010. L’UE si inserisce così sulla scia degli Stati Uniti, ove Barack Obama per primo ha dimostrato di voler credere nella strada della trasparenza come un valore da incarnare nel mandato politico ed amministrativo.
Un importante passaggio per il settore pubblico in Europa: il rilascio di informazioni, infatti, è gestito da una direttiva del 2003 (2003/98/CE) che, pur avendo contribuito ad armonizzare il settore, non è ancora sufficiente per uniformare regole su licenze e prezzi. Una situazione che ha generato una frammentazione dei servizi basati sui dati, rendendo l’apertura meno efficace ed i dati meno utili.
La Commissione Europea, quindi, considera importante questo passaggio soprattutto per le opportunità date alle amministrazioni nella moderna era digitale. Secondo Euroalert «Un recente studio ha dimostrato che nel 2010 il mercato dei prodotti e dei servizi basati sulle informazioni del settore pubblico ha avuto una stima di 32 miliardi di Euro nell’Unione Europea. Lo stesso studio indica che l’ulteriore apertura di informazioni del settore pubblico, tramite un più facile accesso, potrebbe generare guadagni per 40 miliardi di Euro all’anno».