I numeri provenienti dal TeleGeography Report and Database fotografano quello che è lo stato dei fatti nel mercato della telefonia. Due dati emergono con forza: 1.il VoIP è in grande crescita e 2.all’interno di questo ambito Skype registra il successo più evidente raggiungendo una quota di mercato sulle chiamate internazionali ormai pari al 4.4% del totale.
Fig.A – Il traffico di Skype (by Telegeography)
«La telefonia su IP è niente di nuovo, ma Skype è il primo servizio ad entrare nel mercato mainstream attraendo milioni di utenti in tutto il mondo»: il report TeleGeography dipinge un quadro della situazione in cui i grandi gruppi della telefonia stanno rapidamente perdendo posizioni a favore del VoIP ed in questo contesto (vedi Fig.B) è Skype ad avvantaggiarsi maggiormente del cambiamento in corso. In particolare il software del gruppo eBay è passato dai 7.6 miliardi di minuti di chiamate del 2005 ai 13.8 relativi alle proiezioni del 2006: +80% in un solo anno, ovvero 10 volte tanto rispetto al ritmo di crescita delle grandi “telco”.
Fig.B – I volumi della telefonia (by Skype Journal)
Stephan Beckert, direttore della ricerca per TeleGeography, spiega che un giorno tutte le chiamate saranno veicolate tramite protocollo IP. Il momento in cui il fenomeno arriverà non è però ancora vicino in quanto i carrier che controllano il mercato hanno ancora un forte potere e riescono ancora a macinare grandi numeri lasciando al VoIP un ruolo di rincalzo ed a Skype le briciole. Il report sottolinea però come una piccola azienda di pochi anni di vita sia riuscita a scavarsi un ruolo fondamentale nel settore e, con relativa facilità, oggi raccoglie quasi il 5% delle chiamate internazionali con soli 500 addetti in attività e 8 milioni di utenti perennemente presenti sul network.
Negli ultimi giorni, nel contempo, Skype ha annunciato un piccolo importante cambio di direzione circa le proprie strategie di marketing: il team è stato ri-centralizzato e varie sezioni locali (Skype Italia tra queste) chiuderanno i battenti per essere riassorbite tra le sedi di Londra e Tallin (rispettivamente orientate al marketing ed allo sviluppo). La forte crescita del gruppo e la conseguente necessità di coordinare con maggiore efficienza le attività delle varie componenti interne sembra essere all’origine della decisione intrapresa.