Tempi duri per tutti in un’epoca di congiuntura economica sfavorevole, ma a pagare il prezzo più alto spesso sono le grandi aziende soprattutto se relativamente giovani.
Abbiamo recentemente parlato del progetto di fusione delle reti tra Tim e Vodafone che è un’idea dettata anche dalla possibilità di ridurre sensibilmente i costi.
In queste ore però si è aperto un altro fronte piuttosto burrascoso che ha investito il noto operatore di telefonia mobile Tre Italia.
Il Sole 24ore aveva pubblicato un articolo che parlava di un interesse di Telecom e Wind nell’acquisire Tre a “pezzi”. A Telecom infrastrutture e customer care e a Wind licenza UMTS e clienti.
All’inizio la notizia è stata considerata come il classico rumor senza fondamento, che ricordava falsi scoop del passato; quello che però colpiva era il giudizio negativo su Tre Italia dato dai giornalisti. Tre veniva definita non solo sicuramente in vendita, ma soprattutto in una crisi che l’avrebbe portata probabilmente al fallimento.
Ci si aspettava la classica replica dei vertici di Tre con la solita secca smentita e invece è arrivata una mezza conferma che è decisamente allarmante.
Novari (A.D. Tre Italia) sulle colonne del Sole 24ore, ha affermato che effettivamente c’è stata una trattativa tra Telecom e Tre per una fusione delle due aziende ma la cosa è fallita per motivi economici e per un giudizio negativo dell’Antitrust.
Una notizia decisamente pesante; Novari comunque continua che ci sono altre possibilità come l’entrata di un partner straniero, o l’acquisizione da parte di un fondo medio orientale.
Cosa succederà? Difficile fare previsioni. Uno “spezzatino di Tre Italia” viene visto dalla rete come la soluzione peggiore per noi utenti.
I prossimi mesi saranno decisivi.