Siete interessati ai documenti originali del noto evoluzionista? Se la risposta a questa nostra domanda è affermativa sappiate che il “Darwin Online Project” vi offre questa possibilità.
La notizia di CNet che mette in evidenza il sito non è recente, come neppure è molto recente il progetto. Anche se c’è da dire che il manoscritto originale dell’evoluzione delle specie di Charles Darwin è stato reso pubblico solo negli ultimi giorni. Ciò che va al di là della notizia e del progetto è, secondo me, l’impatto che siti e progetti come questo possono avere sulla cultura scolastico/accademica.
Trovo che si tratti di iniziative interessanti che possono portare a una diffusione capillare della cultura e fornire un ottimo supporto didattico a moltissimi docenti. Si tratta di saper sfruttare le occasioni che ci vengono offerte dalla rete e dal 2.0 in particolare. La scuola, specie quella italiana, a che punto si trova?
Io direi che la situazione non è delle più rosee e sono abbastanza convinto che la colpa sia imputabile a una mancanza di formazione adeguata per gli insegnanti: quanti sono gli strumenti dalle enormi potenzialità che non vengono sfruttati? Cosa si potrebbe ottenere con uso adeguato della tecnologia in ambito educativo? In che modo la rete può favorire l’apprendimento?
Si tratta di questioni rispetto alle quali il nostro paese è ancora molto molto indietro.
È necessario, oggi più che mai, mantenersi al passo con i tempi che cambiano in continuazione. Non è più possibile né ipotizzabile la rinuncia all’aggiornamento costante.
Come al solito, per come la vedo io, è una questione di consapevolezza: sia dei rischi sia dei benefici che si possono ottenere impostando una didattica 2.0. Consapevolezza però, anche a un livello meno profondo, come conoscenza degli strumenti che sono a nostra disposizione.
Il docente in casi come questi è obbligato a ristrutturare il programma didattico e se stesso fornendo agli studenti nuove modalità di apprendimento che sono a qualche anno fa risultavano impensabili.