Il progetto Diaspora sta facendo parlare di sé per il moto ribelle che porta avanti, sfidando frontalmente social network del calibro di Facebook. Diaspora non è ancora nato, ma è un’idea embrionale che sta prendendo forma poco alla volta e che ora ha anche iniziato a mostrarsi a quel pubblico che, con fiduciosa generosità, ha già versato agli ideatori 200 mila dollari per dare il via al nucleo primo del progetto. Quattro le monte dello sviluppo del social network: Daniel Grippi, Maxwell Salzberg, Raphael Sofaer e Ilya Zhitomirskiy.
L’idea alla base di Diaspora è quella per cui gli utenti non debbano essere in balia dei social network, ma debbono invece avere pieno controllo sulle proprie informazioni e sui propri account. Per questo motivo il social network fondamentale dovrebbe avere base "open source", dovrebbe essere trasparente, dovrebbe mettere in chiaro i propri meccanismi e dovrebbe partire dal basso per garantire alla base le necessarie tutele. Il nome stesso incarna la ribellione del progetto: la "diaspora" è quella degli utenti da Facebook, la fuga che dovrebbe portare in salvo il popolo del Web. Molto fumo e poco arrosto, per ora, anche se i primi screenshot confermano quantomeno la veridicità del progetto e l’autenticità dei lavori in corso, testimoniati inoltre dalla disponibilità del codice sorgente da cui l’opera sta prendendo forma.
Oggi rilasciamo il codice sorgente di Diaspora. Questo è un progetto comunitario e lo sviluppo è aperto a chiunque abbia esperienza tecnica e voglia condividere la visione di un social network che metta gli utenti in posizione di controllo. Da adesso in avanti lavoreremo a stretto contatto con la community per migliorare e consolidare Diaspora
Come è possibile vedere nelle immagini seguenti, la versione odierna di Diaspora (accessibile con test privati, ma ancora chiusa al pubblico sotto forma di network univoco) consente di immettere nel social network messaggi e foto condividendo gli stessi con i propri amici. La prima versione Alpha è prevista per il mese di Ottobre e dovrebbe già prevedere l’integrazione con Facebook, la disponibilità di più versioni nazionali e, soprattutto, quella data portability che l’intero progetto porta avanti come dogma fondamentale. La versione odierna è invece presentata come una "developer release" finalizzata a test privati ed a prendere un primo contatto con il progetto per valutare eventualmente la possibilità di una collaborazione.
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