La chimera di questi ultimi mesi (e sicuramente dei prossimi) nel mondo dell’entertainment digitale è la sostituzione del mercato Home Video tradizionale con uno digitale. Un passaggio necessariamente lungo e lento che tuttavia non riesce nemmeno ad iniziare.
Dopo la fase dei problemi riguardanti la ritrosia dei fornitori di contenuti a mettere online il loro materiale ora sembra che qualcosa si stia sbloccando e che ci sia una volontà maggiore di venirsi incontro (simboleggiata da Hulu, anche se centra poco con il mondo dell’Home Video).
Tuttavia anche la decisione della Copy Control Association che doveva fare da spartiacque, quella per la quale è diventato possibile per chiunque masterizzarsi i propri DVD in maniera legale (con tanto di protezioni CSS), è dura da mettere in pratica. Infatti questo sarà possibile almeno da metà dell’anno prossimo e soprattutto unicamente con masterizzatori e dischi DVD-R che devono ancora arrivare sul mercato, dunque con tutta una nuova generazione di tecnologia…
E non si gioisce nemmeno dalle parti più consolidate di Blockbuster. La controffensiva nei riguardi di Netflix, il sito di noleggio “postale” di DVD, infatti non è andata molto bene.
Con Total Access Blockbuster avrebbe dovuto sfruttare il meccanismo vincente di Netflix associato all’acquisizione di Movielink per coniugare i due tipi di business e dare vita a nuove strade per il noleggio e l’acquisto di film attraverso internet.
Invece non solo nella prima fase (6 mesi fa) Total Access ha cannibalizatto molta della clientela dei punti vendita Blockbuster, ma si è anche rivelato troppo conveniente per gli utenti che l’hanno sfruttato in modi che hanno messo in crisi i proventi dell’azienda. Tanto che ora il servizio è mutato alzando i prezzi e diminuendo i margini di convenienza (più pubblicità, abbassato il numero massimo di scambi mensili e introdotta una tariffa mensile), tanto da perdere la bellezza di 500,000 sottoscrizioni.
In sostanza Blockbuster ha perso 20 centesimi ad azione per un totale di 35 milioni di dollari di guadagni mancati. Un calo annuo del 5,7%.
Il punto è che Blockbuster sta cercando di fare il grande passaggio e diventare una compagnia ibrida in grado di operare sia online che nel mondo reale senza che i due business si mangino a vicenda ma aumentando la propria clientela. Per questo ora Movielink sarà integrato in blockbuster.com.
Eppure le guerre di formato per i dvd di nuova generazione e la difficoltà nel fornire un servizio davvero conveniente stanno bloccando l’azienda.