Lo hanno definito uno “storico accordo” e forse, una certa portata storica ce l’ha veramente. Parliamo dell’accordo tra il Ministero per i Beni Culturali e Google che porterà circa un milione di testi che hanno fatto grande la cultura italiana nel database di Google Libri, il servizio di digitalizzazione di testi di Google.
Grazie a questa firma sarà possibile accedere a testi di enorme valore storico non solo per l’Italia, ma anche per il mondo della cultura in generale, da qualsiasi computer connesso al Web, mettendo un vero e proprio patrimonio culturale di elevatissimo valore a portata di click.
Nell’accordo rientreranno i libri non coperti da copyright e conservati nelle Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze, quindi saranno digitalizzate opere di autori come Dante, Manzoni, Leopardi, Petrarca e molti altri.
Da parte di Google ci sarà l’impegno a garantire la digitalizzazione dei testi a proprie spese entro due anni. Oltre a questo, il colosso del Web ha preso l’impegno di fornire alla due biblioteche le versioni digitali dei testi, in modo che esse possano renderli disponibili anche su piattaforme diverse da Google Libri, un particolare che è servito a evitare le polemiche nate spesso attorno al servizio di BigG.
Il pensiero, in questo caso, va inevitabilmente al progetto Europeana, cui l’Italia, grazie a questo accordo potrà adesso contribuire in maniera consistente.
Soddisfatto, ovviamente il Ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi che descrive l’accordo affermando come:
Si tratta della prima intesa a livello governativo che permette a un protagonista del Web di accedere a un patrimonio librario nazionale. L’Italia si pone così all’avanguardia in questo settore, con la convinzione di arricchire enormemente il patrimonio culturale disponibile gratuitamente nella rete e nel farlo si avvale di un partner tecnologico di primaria importanza. La speranza è che questo sia solo un punto di partenza e che presto molti altri volumi possano essere disponibili. In questo modo aiuteremo nel proprio lavoro le istituzioni preposte alla diffusione della cultura italiana nel mondo e avvicineremo ulteriormente alle proprie radici le giovani generazioni di italiani all’estero.
Soddisfazione arriva anche da Google, che si dice orgogliosa di far parte di questo progetto:
Siamo orgogliosi di essere parte di questo progetto volto a diffondere nel mondo l’eccezionale patrimonio culturale racchiuso in queste biblioteche italiane. L’iniziativa offrirà un contributo importante all’arricchimento e alla conservazione di una parte rilevante dell’eredità culturale mondiale, mettendo a disposizione di chiunque nel mondo in modo rapido e semplice grandi opere della cultura italiana.
Leggendo queste dichiarazioni sembrano lontani i tempi delle polemiche tra Google e l’Italia relative alla vicenda della condanna di tre dirigenti americani, ovvero quando, da Mountain View e da ambienti americani in generale, si parlò apertamente di rischio per la libertà sul Web nel nostro Paese.
Che siano riusciti Dante, Manzoni e Leopardi nel far tornare nuovamente il sereno tra Google e il Belpaese?