Nei giorni scorsi aveva fatto un certo scalpore la leggerezza con cui una FAQ sul sito del Ministero per l’Istruzione scartava l’informatica dalle materie prioritarie nell’insegnamento primario e secondario. La frase incriminata, nello specifico, recitava:
Le classi successive alla prima nel prossimo anno scolastico avranno confermato l’orario di funzionamento di quest’anno (27 o 30 ore settimanali più eventualmente la mensa). La riduzione delle ore di compresenza comporterà qualche riassetto organizzativo, ma in linea di massima le insegnanti della classe potranno essere confermate. La scuola, nella sua autonomia didattica e organizzativa, potrà organizzare le attività e gli insegnamenti facendo in modo di assicurare la massima funzionalità dei servizi. Ci auguriamo che anche il laboratorio di informatica possa trovare spazio tra le attività, anche se vorrà convenire che esso non costituisce, soprattutto nella scuola primaria, un insegnamento prioritario
Allo scoppio della polemica, evidentemente, qualcuno ha deciso di rispondere modificando la FAQ n.23 con un maquillage utile ad accorciare l’enunciato ed a trasformarlo in:
[…] La scuola, nella sua autonomia didattica e organizzativa, potrà organizzare le attività e gli insegnamenti facendo in modo di assicurare la massima funzionalità dei servizi. Ci auguriamo che anche il laboratorio di informatica possa trovare spazio tra le attività
Scompare, insomma, la considerazione di taglio soggettivo che vedeva nell’informatica un qualcosa di aleatorio, una appendice aliena a quelle che sono le materie “prioritarie”. Intervento opportuno, ma intervento che risponde soltanto nella forma ad una domanda che si riferiva invece prettamente alla sostanza: l’informatica è o non è da considerarsi un elemento cardine della scuola dell’obbligo?