Siti specializzati, intasati da migliaia di persone collegate alla stessa pagina; un tamtam di messaggi in chat e sui forum delle community degli utenti di tutto il mondo; migliaia di email e tanta emozione da chi è e chi non può essere di persona al Keynote.
Tutti aspettano le 19 (ora italiana). Attendono che Steve Jobs salga sul palco e cominci a presentare le ultime novità di Apple. Il salone è pieno, la rete pullula di persone in attesa.
Quante aziende hanno il potere di creare tutto ciò spontaneamente negli utenti?
Poche. Di certo questa forza non ce l’ha l’azienda in diretta concorrenza con Apple.
Come può spiegarsi una cosa simile? Perché gli utenti finiscono per unirsi così tanto e per fare il tifo per Apple in questo modo così evidente?
Probabilmente questo è dovuto a molte ragioni. Intanto va sottolineato che in passato il Mac è stato una minoranza molto ristretta; gli utenti erano pochi e quindi si avvicinavano tra loro per supportarsi a vicenda.
Gli altri sistemi operativi erano visti come il grande nemico con il mondo in pugno e le comunità degli appassionati non potevano che seguire con ansia e partecipazione le vicende interne di Apple, che ha rischiato più volte di fallire.
Credo, però, che tutto ciò non basti a spiegare la potenza mediatica di Steve Jobs e dei suoi keynote.
Penso che in tutto questo sia importante l’approccio diverso che ha Apple nel creare i computer.
Il computer perfetto deve essere affidabile, potente, versatile, compatto, semplice da usare e sempre pronto. Questa descrizione è ben diversa dalla comune idea che abbiamo tutti dei PC.
Sicuramente a causa della scarsa competenza di certi utenti, ma sicuramente anche per come certi software sono stati concepiti, i PC sono considerati soliti a bloccarsi e a dare problemi gratuitamente e all’improvviso. Una persona più competente saprà usarli sicuramente molto meglio, ma dovrà comunque fare i conti coi loro numerosi difetti.
Sappiamo tutti quanti che il PC perfetto non esiste, ma ci sono dei computer che vengono considerati in modo diverso. Gli utenti Mac apprezzano molto il confort che si prova nell’utilizzo di un Mac, al punto che lo ritengono più vicino al concetto di computer perfetto rispetto ai normali PC.
Probabilmente questa impressione è dovuta alla bellezza dei Mac, alla loro stabilità, all’attenzione che Apple mette nei minimi particolari e anche alla durata di un Mac, notoriamente molto lunga.
Inoltre Apple innova e stupisce regolarmente i suoi utenti con idee nuove e originali.
Dunque gli utenti Mac sono così coinvolti dalla storia di Apple perchè capiscono di aver trovato un prodotto originale ed effettivamente migliore, ma meno diffuso di altri, che ha cambiato il loro rapporto con il mondo della tecnologia.
Le community nate in passato per tenere in contatto gli utenti fanno poi il resto, coinvolgendo in eventi speciali e feste tante persone con qualcosa in comune che li distingue dalla massa: il Mac.
Forse è per questo che altre aziende, pur producendo ottimi prodotti, non riescono ad avere la stessa capacità di Apple: è proprio perchè i loro prodotti non stupiscono e non comportano una sensibile variazione della qualità della vita rispetto alla massa.
Il fatto di esser rimasta in una nicchia per tanto tempo potrebbe dunque esser stata una grande fortuna per Apple; ciò che ha creato le comunità di appassionati e ciò che le ha permesso di crescere e di arrivare a gareggiare direttamente contro i system più blasonati.
La compatibilità tra i vari sistemi operativi sta causando una fortissima concorrenza basata sulla qualità dei prodotti, sicuramente anche per questo le vendite di Mac sono in continua crescita; se in un ipotetico futuro il Mac dovesse diventare il computer più diffuso, Apple rischierebbe di perdere questa forza che ha ancora oggi?
Probabilmente no, ammesso che continui ad innovare e a stupire i suoi clienti. Piuttosto la sua immagine di “alternativa alla massa” cesserebbe di esistere, cambiando forse per sempre il volto della Apple che a cavallo del 2000 aveva utilizzato come slogan “Think different”.