Una fotocamera in grado di catturare immagini di oggetti nascosti dietro l’angolo? Da oggi è possibile grazie a una tecnologia messa a punto dal team di Andreas Velten Morgridge dell’Istituto per la Ricerca in Madison, Wisconsin, parte del Massachusetts Institute of Technology. Sebbene Morgridge sottolinei di non aver scoperto alcuna nuova legge della fisica, ma di aver semplicemente messo a punto un sistema che sfrutta un laser, una fotocamera e delle tecnologie informatiche, i risultati ottenuti hanno in ogni caso dell’incredibile.
Il funzionamento del dispositivo è relativamente semplice, per identificare un oggetto nascosto sarà sufficiente indirizzare un fascio di raggi laser contro una superficie posta alle sue spalle e attendere che i fotoni, rimbalzando sulle pareti, tornino indietro dopo aver colpito l’oggetto. Di catturarli si occuperà una fotocamera velocissima, capace di scattare fotografie ogni 2 picosecondi, il tempo necessario alla luce per compiere appena 0,6mm di tragitto. Un software avanzatissimo di elaborazione dati penserà infine di assemblare le informazioni ricostruendo una immagine tridimensionale dell’oggetto nascosto. La traiettoria del laser viene inoltre modificata fino a 60 volte, permettendo di esplorare un volume cubico di circa 40cm di lato.
Le possibili applicazioni sono innumerevoli, sarà ad esempio possibile analizzare l’interno di macchinari complessi utilizzando un semplice lampo di laser. Purtroppo a oggi il macchinario è ancora di dimensioni piuttosto ingombranti e sono ancora richiesti diversi minuti per l’intero processo di “fotografia” e ricostruzione dell’immagine, ma i ricercatori sono fiduciosi di riuscire a ridurre il tempo di attesa a soli 10s.
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