Anche Twitter è sotto la lente di ingrandimento della Federal Trade Commission. La questione in esame è qualcosa che ha indirettamente coinvolto milioni di utenti: l’acquisizione del client TweetDeck e tutto quel che è emerso circa i rapporti tra il gruppo e gli sviluppatori che vi hanno costruito su una realtà imprenditoriale.
Al momento le parti non hanno diramato commenti che entrano nel merito della vicenda. Tre indizi, però, sembrano lasciar trapelare la dimensione dell’investigazione in atto: il primo proviene da Twitter, che in modo dissociato alla vicenda in sé ha comunicato nella giornata di ieri la volontà di aprire un nuovo centro di comunicazione con gli sviluppatori per garantire un dialogo più aperto ed approfondito; il secondo proviene da Bill Gross, colui il quale si è trovato a doversi scontrare con Twitter per TweetDeck, che conferma la convocazione da parte della FTC; il terzo proviene da un gruppo ulteriore, il quale conferma soltanto, sotto consiglio degli avvocati, l’impossibilità di svelare dettagli sulla vicenda.
Il cuore dell’investigazione sembra essere proprio l’affair TweetDeck. L’inizio della vicenda è infatti nell’affossamento dei client UberMedia (UberTwitter, Twitdroyd e UberCurrent), quindi nelle schermaglie per l’operazione ed infine nell’assegno da 50 milioni con cui Twitter ha chiuso i conti. Ma il processo che ha portato alla chiusura dell’operazione non è stato del tutto lineare e l’affondamento dei client rivali sembra essere ciò che ha attirato l’attenzione della FTC.
In poche ore vi sono da registrare la nascita di Google+, la dipartita del co-fondatore Biz Stone ed ora i nuovi problemi legali emergenti: l’uccellino di Twitter si trova tra nubi grigie, pur se a colpi di 200 milioni di tweet al giorno.