La notizia ha del clamoroso, ma è comunque vera al 100%: secondo un recente sondaggio commissionato dalla banca di investimento Piper Sandler su mode, tendenze e gusti dei giovani americani, la cosiddetta “generazione Z”, ovverosia gli zoomers, i giovanissimi nati tra il 1995 e il 2010, sarebbe praticamente in fuga da alcuni social media. In particolare da TikTok e Instagram.
La generazione Z “saluta” Instagram?
Secondo i dati raccolti dagli analisti nella Piper Sandler Taking Stock With Teens, un progetto di ricerca semestrale che raccoglie input da 7.100 adolescenti statunitensi, solo il 22% degli intervistati ha indicato Instagram come la propria app preferita, evidenziando in tal senso un forte calo rispetto al 31% nella primavera del 2020. TikTok è il loro social preferito (33% share) davanti a Snapchat (31%), anche se pure entrambe le piattaforme fanno registrare una certa disaffezione degli utenti più giovani.
L’argomento è stato ripreso dal New York Post che ha deciso di approfondire l’argomento intervistando a sua volta diversi adolescenti, che di fatto hanno confermato quanto riportato nel report di Piper Sandler.
“Quando elimini queste app dalla tua vita scopri poi che non ne hai bisogno”, ha rivelato per esempio la ventenne Gabriella Steinerman. “Mi sono liberata di entrambi questi social nel 2019 e il sollievo successivo è stato quasi immediato”. “Esatto, niente più ansia e depressione”, le ha fatto eco un’amica. Sulla stessa lunghezza d’onda lo studente della Penn State University Pat Hamrick, che dopo essere fuggito da Facebook e Instagram due anni fa, sostiene di aver notato un enorme miglioramento nel suo umore: “Mi ha fatto sentire meglio nella vita di tutti i giorni, ora faccio le cose a modo mio”.
Per i colleghi del NYP sarebbe quasi una conferma di quanto pubblicato lo scorso anno dal Wall Street Journal, che attraverso una serie di inchieste giornalistiche nei confronti di Facebook e degli altri servizi di rete sociale del gruppo di Mark Zuckerberg, svelò una serie di informazioni riservate relative a un’indagine interna a quella che sarebbe poi diventata Meta, dove veniva evidenziato come Instagram facesse male agli adolescenti.
Secondo i risultati delle ricerche condotte dall’allora Facebook Inc. dal 2019 in poi, “il 32% delle ragazze adolescenti ha affermato che quando non si vedevano ‘bene’ e si sentivano insicure a ‘causa’ del proprio corpo, Instagram le faceva sentire peggio”. Di conseguenza le giovani finivano per provare maggior disagio nei confronti del loro aspetto dopo magari essersi riviste sulla piattaforma, o aver letto commenti e post negativi nei loro confronti, con una giovane utente su tre che sviluppava disturbi di percezione del proprio corpo.