Il Foreign Office del Governo tedesco, dopo alcuni anni di adesione ai principi dell’open source mediante l’utilizzo di distribuzioni Linux ed applicazioni corredate da codice sorgente aperto, annuncia un retro front che lascia perplessa l’intera comunità del software libero: d’ora in poi, infatti, tutti i computer degli uffici riporteranno il loro baricentro su soluzioni Microsoft, in particolar modo legate a Windows XP e Windows 7.
Nonostante la richiesta del partito social-democratico, che al momento rappresenta la principale coalizione dell’opposizione al Governo tedesco, di revocare tale decisione, dunque, presto il pinguino verrà mandato in pensione negli ambienti governativi in Germania. Una pensione che giunge dopo circa 10 anni di onorato servizio: il Foreign Office ha infatti scelto Linux dapprima nel 2001 per i propri server, poi nel 2005 come soluzione anche in ambito desktop per i computer dei vari uffici.
La motivazione principale di tale decisione sembrerebbe essere di natura economica:l’adozione di software open source si sarebbe rivelata infatti più costosa di quanto pronosticato, spingendo la Germania a virare verso soluzioni proprietarie, ritenute non meno affidabili delle controparti open source. La migrazione verso le applicazioni targate Microsoft non rappresenta tuttavia una completa abolizione dell’open source all’interno delle istituzioni tedesche, ove continuerà ad essere utilizzato quando ritenuto necessario e soprattutto vantaggioso in termini economici e funzionali. In un primo momento Linux potrebbe dunque essere utilizzato come strumento per garantire maggiore protezioni alle reti governative, fungendo da barriera contro le intrusioni esterne.
Le prime tracce di software Microsoft sui computer tedeschi saranno visibili a partire dal 2012, quando l’intero comparto desktop verrà rivoluzionato con l’installazione di Windows 7 ed una serie di applicativi per l’ufficio targati Redmond, quali ad esempio Microsoft Office e Microsoft Outlook. L’intero processo durerà all’incirca due anni e terminerà secondo la roadmap attuale entro la fine del 2014, lasciando non pochi dubbi tra i sostenitori dell’open source, i quali considerano inappropriata la mossa del Governo tedesco, ritenuto incapace di comprendere la reale importanza della diffusione del software libero in qualunque contesto.