La Guardia di Finanza di Venezia ha condotto un’operazione contro lo scambio illecito di file multimediali che ha portato alla perquisizione di 50 abitazioni sull’intero territorio nazionale e alla denuncia di 48 utenti.
Durante la fase di indagine, la Guardia di Finanza, in collaborazione con FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale), ha isolato circa 50 indirizzi IP. La Procura della Repubblica, rappresentata dal pubblico ministero Giovanni Zorzi, ha successivamente emesso altrettanti decreti di perquisizione domiciliare. Le operazioni hanno portato alla denuncia di 46 persone per violazione del diritto d’autore, mentre due sharer sono stati accusati di scambio di materiale pedopornografico. In totale sono state applicate sanzioni amministrative del valore di 3.200.000 euro.
La mole di file audiovisivi sequestrata è elevata: 2.000.000 di file audio/video, 16.000 supporti ottici, 72 computer e 200 hard disk. Cifre elevate che di certo non fan pensare all’utente occasionale, bensì a sharer ben organizzati.
Il comunicato ufficiale diramato da parte della stessa Guardia di Finanza ha sottolineato come l’attività di scambio di materiale audio fosse in qualche modo collegato all’attività di adescamento di minori:
Questo tipo d’illecito viene comunemente legato alla leggerezza di qualche adolescente che, pur di ascoltare l’ultimo pezzo del suo gruppo preferito, non si rende conto che sta comunque rendendosi partecipe di un illecito. Si tratta, purtroppo, solo dell’apparenza, perché invece, dando corpo ai sospetti dei militari, l’attività illecita non serviva solo a violare la normativa sul diritto d’autore. Tra i soggetti che utilizzavano il “file sharing” si celavano infatti anche due soggetti dediti alla diffusione di file video a contenuto pedo-pornografico. È proprio il sistema di diffusione e il bacino di utenza, tipicamente giovanile, a rendere oltremodo insidioso questo tipo di illecito, poiché la violazione del diritto d’autore potrebbe essere in realtà, come è avvenuto in questo caso, uno strumento per catturare in rete adolescenti.
Grande soddisfazione è stata espressa da Enzo Mazza, presidente di FIMI:
Dopo le recenti azioni contro il sito pirata svedese e contro server che consentivano la diffusione illegale di materiale protetto da diritto d’autore, siamo soddisfatti di questo ulteriore giro di vite che colpisce grandi fornitori di contenuti illeciti.