È iniziata pochi giorni fa l’operazione “pulizia” condotta da The Pirate Bay e avente lo scopo di rimuovere i tracker dei file torrent “cattivi”.
Tale strategia è stata intrapresa per far sì che società dell’Antipirateria come BayTSP e MediaSentry possano raccogliere prove per incriminare utenti di violazione del copyright.
La battaglia tra la nota Baia e l’Antipirateria va avanti da anni e il tracker torrent svedese riconosce la necessità di tutelare gli IP dello sciame che compone la comunità degli sharer. Le Major infatti hanno assunto al proprio servizio società del calibro di BayTSP e MediaSentry perché conoscono dettagliatamente il funzionamento della tecnologia BitTorrent.
Queste infatti, dopo essersi connesse al tracker torrent, cominciano ad inviare agli internauti che scaricano materiale tutelato dal copyright, attraverso gli Internet Service Provider, degli avvisi di violazione del diritto d’autore.
Per l’internauta è molto difficile mantenere l’anonimato del proprio indirizzo IP poiché ogni utente, automaticamente, nel momento in cui inizia la condivisione di dati, lo rivela agli altri peer dello sciame.
Spesso l’Antipirateria si serve di tracker torrent come TPB per procurarsi le prove dell’avvenuta violazione del diritto d’autore, e, per tale ragione, nei giorni scorsi è iniziata “l’opera di pulizia” del tracker.
La Baia sta lavorando per tutelare i propri utenti, in modo tale da non permettere l’identificazione del reale internauta che sta condividendo file protetti.
Tale sistema è però vacillante poiché, se la società che “spia” si collega realmente al peer del tracker torrent, non può connettersi ad un peer che non esiste o che è fasullo, pertanto può risalire direttamente all’IP del reale internauta.