Nel botta e risposta delle convention per le elezioni statunitensi, ha trovato spazio anche la Rete e il concetto di Internet Freedom sul quale si stanno spendendo molti cittadini (e quindi elettori) che repubblicani e democratici cercano di attrarre e rassicurare. Nella piattaforma pubblicata online dal partito progressista, si trova anche una traccia sulla neutralità e libertà della Rete, dove si raccontano le iniziative dell’amministrazione Obama. Tuttavia entrambi i partiti si guardano bene dal citare i numerosi casi imbarazzanti dove gli USA hanno mostrato i muscoli contro i cittadini a favore di major e multinazionali, a partire da disegni di legge restrittivi quali la SOPA o la battaglia contro Wikileaks.
Volendo trovare una distinzione sicura, attualmente, fra piattaforma democratica e repubblicana, questa è senz’altro la questione della governance di Internet dall’approccio multistakeholders a quello delle Nazioni Unite. I democratici ribadiscono l’impegno nel costruire partnership a sostegno di un’Internet sicura ed affidabile e rispettose della proprietà intellettuale negli Stati Uniti, libera circolazione delle informazioni e privacy. Ma soltanto i repubblicani scrivono a chiare lettere che si opporranno «a qualsiasi tentativo di passare il controllo dall’approccio multi-stakeholder a una governance delle organizzazioni internazionali intergovernative o altro».
Un’altra importante differenza, almeno a parole, è nel fatto che i democratici preferiscono concentrarsi sulla protezione finale dell’utente, dei suoi diritti sulla privacy, pur non dimenticando la cyber-sicurezza, mentre i repubblicani sostengono una deregulation e una spinta all’iniziativa privata che darebbe man forte a detentori di copyright e fornitori di servizi. Per questa ragione, alla convention democratica alcuni stanno spingendo perché si parli di più della questione della neutralità della Rete e dell’equilibrio delle leggi. In alcuni passaggi della piattaforma programmatica si cita persino il no della Casa Bianca al disegno di legge SOPA. L’obiettivo numero uno della futura amministrazione, in ogni caso, sembra essere quello di estendere la banda larga a tutto il paese:
Faremo in modo che l’America del 21° secolo abbia una robusta infrastruttura digitale sia a banda larga wireless che via cavo, e che si aggiorni l’infrastruttura informatica in settori chiave come la sanità e l’istruzione. […] Il presidente Obama si è impegnato a garantire che il 98% del paese abbia accesso all’alta velocità di accesso wireless. Stiamo trovando modi innovativi per liberare lo spettro radio e stiamo lavorando ad uno stato dell’arte della rete di pubblica sicurezza.
Il parere dei commentatori americani è che al momento democratici e repubblicani parlino sostanzialmente lo stesso linguaggio e che non considerino Internet un terreno di scontro, anzi: Darrell Issa, responsabile per le tecnologie dei repubblicani, ha spiegato a Mashable che non può esserlo:
Quando si pensa di proteggere Internet, non può essere fatto soltanto da uno dei due partiti.