La macrofotografia è un genere fotografico piuttosto complesso che esige la massima nitidezza e leggibilità dei dettagli e che richiede un’attrezzatura specifica, il rapporto di riproduzione del soggetto è pari o superiore ad 1 (? 1:1), cioè quando le dimensioni dell’immagine sul sensore sono pari o superiori alle dimensioni del soggetto su scala reale.
Uno dei problemi più grossi nella macrofotografia è l’uniforme illuminazione del soggetto. Una normale lente con distanza focale macro (50 mm su una fotocamera full frame) può mettere a fuoco così vicino che l’illuminazione può risultare difficoltosa. Per evitare questo problema, molti fotografi usano teleobiettivi macro, in genere con lunghezze focali dai 100 ai 200 mm.
Questi sono molto popolari in quanto consentono una distanza sufficiente per l’illuminazione tra la fotocamera e il soggetto. I Flash ad anello possono essere utili per l’illuminazione a distanza ravvicinata. Esistono anche delle luci ad anello con LED bianchi per fornire una fonte di luce continua per la macrofotografia. E gli obiettivi?
Gli obiettivi macro a seconda delle lunghezze focali vengono impiegati in modo diverso nella macrofotografia:
45-65 mm – fotografia di prodotti e oggetti di piccole dimensioni.
90-105 mm – insetti, fiori e piccoli oggetti da una comoda distanza.
150-200 mm – insetti e altri piccoli animali in cui è necessario lavorare a distanza.
In Italia abbiamo un fotografo di notevole valore nel campo della macrofotografia naturalistica, ovvero Simone Tossani, se non lo conoscete c’è una sua scheda sul sito di NPS Italia e qualche scatto.
A domande come “Ma qual è l’obiettivo adatto alla macro? È meglio una focale lunga o una focale corta? L’autofocus è davvero necessario? E lo stabilizzatore d’immagine? Meglio il flash o la luce naturale?” risponde lui stesso in un suo articolo molto completo e dettagliato presente sul suo sito in cui spiega tutto sulla macrofotografia in digitale