La mela morsicata, l’iconico logo di Apple, è al centro di accesissime polemiche in Russia. Un gruppo estremista ortodosso ha infatti tacciato Cupertino di blasfemia per aver utilizzato il frutto proibito, quello che trasse in inganno Adamo ed Eva, per traviare le masse. E c’è già chi ne propone l’eliminazione dal territorio sovietico.
La questione è decisamente annosa, più di quanto si pensi. Sebbene tradizione voglia che il logo Apple derivi dalla famosa mela di Newton – non a caso il primissimo marchio Apple del 1976 proprio rappresentava il noto episodio della storia della scienza – i gruppi ortodossi vedono la loro religione offesa. Il morso sulla Mela, infatti, starebbe a indicare la caduta in errore di Adamo, che decise di abbandonarsi al peccato pur di assaporare il gusto del frutto di Satana. E così, per inferenza, anche Cupertino sarebbe un’azienda dedita al culto del demonio.
Di primo acchito, il tutto potrebbe essere bollato come una delle tante boutade che ogni giorno si propagano da un lato all’altro del Web. In realtà, così come sottolinea egregiamente CNet, le forze religiose russe sono negli ultimi tempi sotto il fuoco di tensioni incrociate e non stupisce, di conseguenza, che cerchino di aggrapparsi a qualsiasi motivazione pur di rivendicare la loro identità. Trainati dal recente caso delle Pussy Riot, il gruppo punk reazionario condannato al carcere per aver decantato della possibile collusione tra Putin e la stessa Chiesa Ortodossa, alcuni estremisti religiosi si sentono continuamente sotto minaccia e hanno formato influenti gruppi di pressione affinché le loro richieste trovino riconoscimento giuridico. Un fatto che ha portato alla stesura, e all’imminente approvazione, di una legge antiblasfemia, che metterà al bando musica, film, prodotti e appunto loghi in odor di offesa al sentir religioso.
Mentre alcuni rappresentanti anonimi hanno inscenato forme di protesta oscurando la Mela Apple con drappi e croci, Cupertino rischia di essere messa al bando sul territorio sovietico. Se la legge antiblasfemia dovesse davvero entrare in essere – una possibilità non affatto remota, proprio perché si sta cavalcando l’onda della rilevanza mediatica del caso Pussy Riot – la Mela Morsicata diverrebbe automaticamente illegale e sarebbe proibita la sua esposizione in pubblico, con il beneplacito della politica. L’unico partito a essersi opposto a un simile scenario è il democratico Yabloko, che ha affidato ai propri portavoce un comunicato per la stampa:
«Non vogliamo uno stato politico-clericale che deliberatamente alimenti il conflitto tra Chiesa Ortodossa e società civile secolarizzata».
Ironico sottolineare, però, come Yabloko in russo significhi proprio “mela”.