Greenpeace ribadisce il concetto: «Amo il mio Mac. Lo vorrei veder diventare più verde». A seguito della campagna lanciata in estate contro la produzione anti-ecologica dei prodotti Apple, Greenpeace aggiorna le proprie teorie aggravando la posizione di Apple rispetto al primo annuncio. Osserva ai microfoni Reuters Giuseppe Onufrio, direttore campagne di Greenpeace: «Acer e Lenovo, due tra i maggiori produttori di Pc, si sono impegnati a eliminare la maggior parte dei composti pericolosi. Hanno riconosciuto la loro responsabilità di produttori che devono farsi carico dei rifiuti che producono […] Rispetto a quando abbiamo lanciato la guida ora la maggior parte delle aziende si guadagna una posizione sopra la sufficienza, mentre solo in cinque arrancano». Apple è una di queste: «si ritrova in fondo alla classifica, come se non volesse prender parte alla gara».
Il fondo della classifica è di Toshiba, Fujitsu, Siemens, Apple, Acer, Motorola e Lenovo. Sul versante opposto invece l’elogio viene offerto a Nokia, Dell, Sony e Samsung e HP. Il ranking Nokia gode di una votazione di 7 su 10. Un apposito PDF è in distribuzione per elogiare il modo in cui il gruppo collabora con le iniziative Greenpeace, ricicla, adopera materiali meno pericolosi e adotta modelli sostenibili di produzione. Nemmeno Nokia è perfetta, ma Greenpeace premia quantomeno la buona volontà dimostrata rispetto ad altri gruppi del settore.
L’intenzione è quella di attivare una vera e propria sfida ecologica tra i grandi gruppi della produzione hardware, cercando così di premiare a livello mediatico i nomi che dimostrano maggior sensibilità e responsabilità sociale e stigmatizzando invece quanti ignorano il proprio ruolo in questo contesto e non collaborando al monito ecologico lanciato da Greenpeace.