Gestire un blog dal posto di lavoro sottraendo tempo ai propri impegni costituisce di norma una attività riprovevole, seppur sempre più frequente all’interno dei moderni uffici informatizzati. La situazione sembra diventare però più grave se i contenuti dei propri post sono a carattere politico e soprattutto se si è dipendenti della NASA.
È il caso di una recente indagine condotta dall’U.S. Office of Special Counsel (OSC) e che ha portato all’individuazione di un dipendente della National Aeronautics and Space Administration (NASA), reo di aver utilizzato dal posto di lavoro il suo account email per inviare messaggi di posta elettronica a carattere politico e di aver inserito all’interno del suo blog alcuni post allo scopo di gestire una organizzazione con finalità politiche. L’impiegato è stato sospeso dal lavoro per un periodo pari a 180 giorni per violazione dell’Hatch Act, una legge del 1939 che obbliga i lavoratori federali a mantenere le attività politiche separate dai propri impegni lavorativi.
Dall’investigazione è emerso come il dipendente NASA abbia inviato tra il 2006 e il 2007 numerose email a carattere politico allo scopo di coordinare e pianificare le attività di una organizzazione partigiana locale, mentre altre sono state utilizzare per assistere un candidato nel corso della sua campagna per le elezioni. Allo stesso modo, numerosi post all’interno del suo blog promuovevano diversi candidati in gara per un posto governativo. L’OSC ha inoltre individuato almeno due occasioni nelle quali l’impiegato aveva sollecitato contributi politici a livello monetario, violando così l’Hatch Act.
La sospensione è il frutto di un accordo informale tra l’OSC e la NASA, con effetto a partire dal 30 marzo 2008. Secondo quanto riferito da Scott Bloch del Special Counsel: «Oggi, la tecnologia degli uffici moderni moltiplica le opportunità per gli impiegati di abusare della loro posizione e, come in questo grave caso, di essere puniti, perfino rimossi dal loro lavoro, con solamente pochi click del mouse».