Intorno alla Terra orbitano miliardi di oggetti di varie dimensioni che possono mettere in pericolo le future missioni spaziali. Per cercare di ridurre la quantità di questa spazzatura, la NASA ha progettato un sistema robotico di rifornimento che potrebbe allungare la vita dei satelliti. La stessa tecnologia verrebbe utilizzata per riempire i serbatoi prima del lancio. I primi test per il controllo remoto dei robot sono stati eseguiti con successo dal Satellite Servicing Capabilities Office (SSCO) del Goddard Space Flight Center in Maryland.
Il progetto avviato dall’agenzia spaziale statunitense prende il nome di RROxiTT (Remote Robotic Oxidizer Transfer Test) ed è basato su un precedente esperimento (Robotic Refueling Mission) specifico per la Stazione Spaziale Internazionale, effettuato circa un anno fa. L’obiettivo è rifornire i satelliti prima e dopo il lancio, quindi nello spazio e a distanza. Per consentire al razzo che trasporta il satellite di vincere la forza di attrazione gravitazionale è necessario usare un propellente formato da un combustibile (solido o liquido) e dal comburente. Sulla Terra viene solitamente usato l’ossigeno per generare la reazione di combustione e spingere il razzo verso l’alto. Nello spazio però non c’è ossigeno, per cui la NASA utilizza come comburente il tetrossido di azoto.
Questo prodotto chimico è uno dei più pericolosi al mondo: è tossico, corrosivo e deve essere caricato nei serbatoi ad altissima pressione (circa 20 volte la pressione atmosferica). È evidente come una simile operazione sia molto rischiosa per gli esseri umani. Meglio utilizzare un robot che può essere controllato a distanza di sicurezza. Il responsabile del progetto RROxiTT ha eseguito con successo il rifornimento di un serbatoio, mediante un robot industriale situato nel Kennedy Space Center, quindi circa 800 miglia di distanza dalla sua posizione (Greenbelt in Maryland). Per eseguire l’operazione è stata usata una videocamera montata sul robot, un joystick, una tastiera e un software specifico.
Il progetto RROxiTT permetterà non solo di prolungare la vita dei satelliti, evitando così ulteriore spazzatura spaziale, ma anche per compiere in sicurezza le operazioni prima del lancio o eventualmente assemblare grandi strutture direttamente nello spazio. Grazie a questa tecnologia, lo sbarco dell’uomo su Marte potrebbe essere più vicino.