Nei giorni scorsi due tra i più importanti padri di internet si sono espressi con toni molto forti sulle possibili evoluzioni future della gestione del traffico di dati. In sedi diverse Vint Cerf, padre dei protocolli TCP/IP e Lawrence Roberts, padre della comunicazione a pacchetti, si sono dunque confrontati sul tema Net Neutrality.
Allo Structure 08 Lawrence si è pronunciato duramente contro il Peer To Peer accusandolo di succhiare banda per il resto del traffico. Secondo lui il 5% degli utenti di internet con il loro traffico P2P costituisce l’80% dei dati che girano in rete sono P2P, il che non è una quota giusta. «Non è una questione di copyright» ci tiene a precisare come riporta WebWare «ma di uso della rete». Secondo lui in sostanza il P2P non è il modo migliore di fare le cose.
Occorre però precisare che altre fonti come ad esempio Gigaom non concordano con le cifre che divulga Roberts. Studi fatti per esempio da Sandvine parlano non di un 80% di traffico dati occupato dal Peer to Peer ma di ben la metà cioè del 44%.
Dall’altra parte ad una tavola rotonda organizzata da Betanews Vint Cerf, che ora è Technology Evangelist per Google, ha parlato davanti a rappresentanti della Federal Communication Commission sostenendo che: «La deregolamentazione non mi sembra la maniera migliore di procedere, credo siano più efficaci le regole come quelle vigenti nel Regno Unito dove le TLC e le compagnie del via cavo sono obbligate a condividere la propria infrastruttura».
Poi si è spinto anche più in là e ha parlato di net neutrality, spiegando che la tecnologia Quality Of Service (quella che dividerebbe il traffico in “primario” e “secondario”) è un miraggio e non funzionerebbe nemmeno per gli scopi che interessano ai suoi promotori. Dare la priorità ad un certo tipo di traffico è quasi impossibile poichè i pacchetti di dati compiono percorsi sempre diversi e si dovrebbe essere dunque in grado di controllare qualsiasi possibile route.